Vuelta 2018 – Il ranking dei favoriti

Gente infortunata, gente che forse farà finta di interessarsi alla classifica, ma avrà un occhio e mezzo verso Innsbruck. La Vuelta 2018 come ogni anno e più di ogni anno è imprevedibile (qua trovate il percorso). Questa la nostra griglia di partenza (ASO approved) per la classifica generale.

Vuelta 2018

1. Miguel Angel Lopez (Astana) – Al Giro ha un po’ deluso…ed ha fatto terzo. Da fine maggio non ha praticamente più corso in maniera seria (San Sebastin non conclusa, Vuelta Burgos bene, ma con avversari abbordabili), ma la Vuelta è la corsa che fa per lui, ci arriva molto più fresco di tutti i suoi avversari e con una squadra molto forte. Io ci credo.

2. Nairo Quintana (Movistar) – È il grande deluso di questa stagione, eppure prima del Tour sembrava star bene come non si vedeva da anni. In Francia è finito subito ben distante dal podio ed il guizzo nella mini tappa vinta è stato più un contentino che un bagliore di luce. Ma non ce la faccio a scendere dal suo carro. Dal 2013 va sul podio in almeno un GT all’anno…

3. Richie Porte (BMC) – Al Tour è caduto ancor prima di arrivare sul pavé e come ogni anno era il miglior Richie Porte di sempre. Questo sarà l’ultimo GT della BMC che su di lui ha anche investito molto (troppo?), sarebbe anche romantico ripagarli finalmente (seppur in ritardo).

4. Thibaut Pinot (Groupama) – La grave crisi subita nella penultima tappa del Giro sembrava potergli costare l’intera stagione, invece al suo ritorno al Tour de Pologne ha mostrato una buona gamba che da qui fino al prossimo mese può solo che migliorare

5. Steven Kruijswijk/George Bennett (LottoNL) – Più l’olandese che l’australiano, anche se quest’ultimo sarà più fresco, non avendo fatto il Tour. La LottoNL comunque resta una squadra da tenere d’occhio e che può dare spettacolo: in Francia sono stati i veri rivali della Sky e qua in Spagna schiereranno anche la sorpresa estiva Sepp Kuss, il 23enne americano che è chiamato a ripetersi su percorsi ed avversari più “seri”, dopo un grandissimo Tour of Utah.

6. Simon Yates (Mitchelton) – Tra qualche anno sapremo se quella del Giro 2018 è stata l’occasione di una vita o solo il primo (mezzo) acuto di una carriera scintillante. Per quanto visto in Polonia però il colpo di pedale è tornato ad essere buono e ci sono tante tappe che potrebbero vederlo protagonista in questa Vuelta.

7. Ilnur Zakarin (Katusha) – Decisamente male dove la top 10 era il risultato minimo. I percorsi spagnoli però si addicono di più al suo spirito battagliero. Come al solito sarà costretto a correre un po’ da solo, poco coadiuvato dalla squadra e quindi su tre settimane i momenti di poca brillantezza finisce sempre per pagarli più del dovuto.

8. Wilco Kelderman (Sunweb) – Corridore completo a cui manca sempre qualcosa per mettere assieme le tre settimane da sogno. Dopo l’incidente al campionato nazionale che l’ha tolto dalla starting list del Tour (dove doveva essere capitano) non ha più corso. Se sta bene, difficile tenerlo fuori dalla top 10.

9. Fabio Aru/Daniel Martin (UAE) – C’è da capire quanto vogliano far classifica e quanto rifinire in ottica mondiale. Aru però deve assolutamente battere qualche colpo in una stagione finora molto negativa, ci rifiutiamo di archiviare un 2018 così grigio per il cavaliere dei quattro mori, che in Spagna peraltro ha vissuto i suoi momenti di carriera migliori. Forse meriterebbe qualche posizione in più, ma è davvero un’incognita al momento.

10. Enric Mas (QuickStep) – Mmmmm come mi piace lui (cit.). Credo sia pronto per mettere assieme le sue prime 3 settimane da “classifica”. Non uscirà da questa volta senza una top 10 o una vittoria da punto esclamativo.

11. Sergio Luis Henao (Sky) – Posso espormi: dopo Froome in Italia e Thomas in Francia, il Team Sky non porterà a casa il terzo GT dell’anno. Henao dovrebbe essere il suo capitano (ovviamente niente Bernal, sarebbe stato assurdo fargli fare due grandi giri consecutivi alla sua età). Curioso vedere se anche Kwiatkowski proverà a restare in classifica. Interessante vedere come imposteranno la loro corsa. PS. In realtà pare che Henao non voglia fare classifica, occhio nel caso anche a De La Cruz ed a Geoghegan Hart, il motore in questo caso non manca.

12. Emanuel Buchmann (Bora) – Può essere la vera sorpresa delle prossime tre settimane. La Bora ha una squadra davvero interessante: oltre a Sagan che può fare incetta di tappe e punti nella prima settimana, ci sono il solito anarchico Majka e il nostro Formolo, ma è il 25enne tedesco che quest’anno ha collezionato top10 in ogni “mini” corsa a tappa fatta (Abu Dhabi, Paesi Baschi, Romandia, Delfinato e Polonia) a stuzzicare maggiormente la fantasia…

13. Vincenzo Nibali (Bahrain) – Sono stato molto combattuto su dove poter piazzare Nibali in questo parterre. Anche in questa condizione enigmatica nei 10 potrebbe anche starci, ma poi ha pesato il fatto che forse per lui ha più “senso” fare la Vuelta in ottica mondiale, vero obiettivo stagionale e di carriera. C’è comunque molta curiosità attorno alla sua condizione dopo lo sfortunato incidenti sull’Alpe d’Huez. Con la condizione di un mese e mezzo fa, il podio sarebbe alla sua portata.

14. Rigoberto Uran (EF) – Qualcosa è andato storto nella preparazione per questa stagione di Ciccio Uran. Nessuno si aspettava ripetesse il podio del Tour 2017, ma mai così in palla forse è troppo. Il fatto è che tolto quel podio, non è che il trend fosse molto diverso da quanto visto quest’anno.

15. Bauke Mollema (Trek) – Vecchia volpe, ci sono buone possibilità che preferisca 2 3 zampate assestate per bene piuttosto che una “sbiadita” top 15.

16. Louis Meintjes (Dimension) – Ormai studia da ninja…a proposito, Maxime Monfort sarà in gara, top 20 in classifica & top 1 dei corridori meno inquadrati?!

…e tanto alla fine vincerà uno che non abbiamo nominato, come successo per il Tour di quest’anno.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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