Quel che passa il nastro: Italiani a Wimbledon

Buongiorno a tutti e bentornati a Quel che passa il nastro. Dopo tanto tempo siamo tornati per parlare a ruota libera dello sport più elegante del mondo nel contesto più elegante del mondo. Il Tennis a Wimbledon è come l’Opera alla Scala, il calcio a Wembley e così via. Quando si pensa ad una partita di tennis nell’immaginario delle persone si vedono due giocatori vestiti di bianco ed un prato verde su cui danzano. Sarà perché sono cresciuto vedendo Edberg e Becker a Wimbledon, ma il primo pensiero è sempre quello, il serve & volley dello svedese e i voli carpiati a rete di Becker che diventarono delle “mosse” nei videogiochi di tennis anni ’90.

Sotto e sopra il nastro ne sono passate tante in questi anni di assenza della rubrica, alcuni giocatori italiani che avevamo citato come speranze (Berrettini, Sonego) stanno andando oltre le attese e altri (Quinzi, Napolitano, Baldi) si sono persi nei meandri dei Challenger con Quinzi che, a distanza di 8 anni dalla vittoria di Wimbledon Juniores, pare aver appeso la racchetta al chiodo, schiacciato dalle aspettative e da alcuni fondamentali che non è mai riuscito a migliorare.

E’ un momento straordinario per il tennis italiano, Berrettini è in top ten meritatamente, ha vinto il Queens (su erba, ATP 500), il torneo di Belgrado (ATP 250, su terra) e ha fatto finale a Madrid (su terra, Masters 1000). E pensare che la sua superficie dove dovrebbe essere più forte sia il cemento! 

Matteo, dopo un 2020 di assestamento, sta giocando a grandi livelli nel 2021. Ha migliorato il rovescio offensivo soprattutto su terra dove ha più tempo per prepararlo, ha un back eccezionale rafforzato dal doverne tirare tanti ogni match e servizio e dritto sono nell’elite del tennis mondiale. 

Metterlo come target i quarti di finale è un obiettivo semplicemente in linea con quanto fatto vedere quest’anno, cioè un tennista che merita chiaramente la top 10. Sarà la testa di serie numero 8, quindi si assicura di non incontrare i principali favoriti almeno fino ai quarti di finale.

Scendendo nell’elenco delle teste di serie italiane, troviamo al numero 20 Jannik Sinner, che avevo avuto modo, come praticamente tutte le young guns del tennis mondiale, di vedere giovanissimo al Trofeo Bonfiglio, dove aveva fatto intravedere il potenziale nonostante non avesse praticamente fatto attività juniores. Sinner ha fatto un finale di 2020 ed un inizio 2021 praticamente da top 10 con due vittorie ATP (a Sofia e Melbourne), l’ottimo quarto di finale al RG 2020 dove ha giocato una splendida partita con Nadal e la finale del Masters 1000 di Miami persa da favorito contro Hurkacz.

Da li qualcosa si è rotto nella favola di Sinner, sono arrivate sconfitte inattese e partite perse più nettamente del previsto contro i big del tennis mondiale.
L’impressione è che sia semplicemente un calo fisiologico normale, un periodo di assestamento. Jannik è un campione già ora e diventerà certamente uno dei migliori tennisti dei prossimi 10 anni. Però la mia sensazione è che non stia pienamente accettando di non essere progredito abbastanza da battere Nadal o Djokovic già ora.

Lo scorso anno dopo le sconfitte nelle conferenze stampa parlava di “sconfitte che mi fanno imparare”, in questo trimestre su terra battuta si è visto un Sinner più nervoso per aver perso contro i mostri sacri del tennis. Che sia una buona o una cattiva notizia dipende dalla sua testa.

Wimbledon per un giocatore che gioca molto piatto come lui non sarebbe nemmeno così male, soprattutto in ottica seconda settimana, dove l’erba si rovina e diventa più difficile fare serve & volley con continuità. Dipende molto dal sorteggio, ci sono tanti big serve che navigano fuori dalle teste di serie che possono impensierirlo già nel primo turno. Sinner non è mai stato fortunato nei sorteggi, speriamo ci sia una inversione di tendenza.

Scendiamo alla 24 dove troviamo uno di quei tennisti a cui è impossibile non voler bene, seguendo una citazione “il giocatore più tifato al mondo mettendo muto al televisore”: Lorenzo Sonego. “Sonnie” ha un atteggiamento sempre positivo, lotta come un leone e da la sensazione di essere un ragazzo normalissimo catapultato nel tennis che conta.
Si è sempre parlato di Sonego come di un terraiolo con un buon servizio, ma il ragazzo ci ha stupito con la vittoria di un ATP su Erba (ad Antalya) e la finale nello scorso anno nell’ATP 500 di Vienna (battendo uno scarico Djokovic durante il torneo).

Quest’anno su terra ha vinto l’ATP di Cagliari e ha fatto semifinale al Masters 1000 di Roma. Possiamo definirlo sicuramente un giocatore che predilige la terra battuta, ma piuttosto polivalente.

Di Sonego c’è un aneddoto di cui parla Gipo Arbino, il suo coach, che spiega davvero tutto. “Quando è arrivato nei 100 abbiamo festeggiato perché non sapevamo se ci sarebbe rimasto, quando è entrato nei 50 abbiamo festeggiato di nuovo per lo stesso motivo. Poi ora è entrato nei primi 30 giocatori al mondo e ci siamo resi conto che non è finita qui”. 
Perfetto esempio di come abnegazione, impegno e sacrificio possano portare in alto un hardware ed un talento non clamoroso. Ma è sbagliato parlare di Sonego come “giocatore di garra” e basta. Palle corte, fondamentali di livello, buon servizio. E’ un giocatore che non si batte mai da solo, su qualsiasi superficie.

La quarta testa di serie italiana, al numero 27 è Fabio Fognini. Che secondo tanti è in una fase calante della sua carriera, che è vero, ma non così verticale. Prendendo soltanto i risultati del 2021, Fabio è praticamente nella stessa posizione che occupa nel ranking cervellotico che tiene conto ancora dei punti del 2019. Quindi non ha fatto una prima parte di stagione così orribile, ma non ha avuto nessun acuto a parte i quarti a Montecarlo. Fabio non ama giocare su erba e non ha mai ottenuto grandi exploit ed è un peccato, perché un giocatore con un tocco a rete e una sensibilità a rimbalzo come lui dovrebbe andare a nozze sui prati.

C’è l’handicap del servizio che lo condiziona tantissimo. Secondo Fabio, il problema è l’altezza, ma ci sono grandi giocatori su erba non molto più alti di lui, quindi la scusa regge poco. 

Nonostante sia in calo, vedere le partite di Fabio è sempre bello, non sono sicuramente standard. Può piacere o non piacere il Fognini personaggio, ma bisogna comunque ringraziare Fabio per essere stato per anni il leader del movimento tennistico italiano e per essere il primo vincitore di un Masters 1000 italiano dopo tantissimi anni.

Uscendo dalle teste di serie, ci sono tantissimi italiani in tabellone.

Travaglia è in una fase particolare della sua carriera dove non riesce a scollinare questa zona grigia tra i 70 e i 130 atp, gli manca un exploit che gli possa far fare il salto di qualità
Caruso sta vivendo un 2021 con pochissime vittorie, vive di rendita di due anni splendidi.
Mager sta giocando sicuramente il suo miglior tennis, ha un gioco molto aggressivo ed avendo iniziato a fare il professionista molto tardi, secondo me ha margini di miglioramento.
Seppi su erba sarà un giocatore ostico da affrontare anche a 45 anni. Infatti sta ottenendo i migliori risultati stagionali proprio in questo periodo.

Discorso a parte per Lorenzo Musetti, giocatore fantastico che tutti abbiamo conosciuto in questo 2021. 

Contando soltanto i punti fatti quest’anno, Musetti sarebbe in top 30, frutto di una continuità di risultati esaltante. Prima su cemento con il grande torneo di Acapulco e poi con ottimi risultati sulla terra, dove si è dimostrato chiaramente già da ora un giocatore ostico per tutti. Chiedere al vincitore del RG 2021 Djokovic che è stato sotto due set a zero contro Musetti prima di rimontare sfruttando anche un down mentale e fisico del tennista carrarino classe 2002.

Musetti su erba sarà un inedito come professionista. Il primo turno su Wimbledon sarà la sua prima partita su erba visto che, per fare gli esami di maturità. non ha potuto fare nessun torneo di preparazione, ma solo allenarsi su un campo da calcio trasformato in campo da tennis nei dintorni del suo circolo.

Difficile aspettarsi qualcosa da lui che però, come Fognini, è un giocatore talmente innamorato del suo talento dal rischiare spesso giocate clamorose. Insomma, ci farà divertire il ragazzo!

Siamo giunti alla fine di questo speciale di “quel che passa il nastro” sui colori azzurri. E’ un gran bel momento per essere appassionati di tennis ed italiani! 

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Una risposta

  1. 25 Giugno 2021

    […] aver parlato degli italiani che stanno diventando una forza importante del tennis mondiale (che peccato non ci sia più la vera […]

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