F1 GP Monaco – Recap

Gp Monaco, Partenza sicura

Partenza sicura

L’appuntamento con le strade del Principato di Monaco è il gioiello della F1, la gara più importante del calendario. Non poteva esserci miglior posto per Lewis Hamilton per tornare alla vittoria, mancante da troppe gare. Ma i classici 78 giri del tortuoso circuito cittadino tengono col fiato sospeso sino alla fine, come accade spesso tra i muretti di Montecarlo. La mattina ci si aggiunge anche la pioggia e la gara viene fatta partire in regime di safety car, per consentire ai piloti di prendere confidenza con la visibilità e la ridotta aderenza.

È Daniel Ricciardo a beneficiare del suo strepitoso giro da pole del sabato, potendo comandare la gara con l’ottimo vantaggio della visibilità migliore. Il passo dell’australiano della Red Bull con le gomme da pioggia è ottimo, mentre dietro inizia la gara di sopravvivenza. Con il tracciato che va asciugandosi molti passano alle gomme intermedie. Lewis prosegue con le full wet e passa al comando. Con la traiettoria ormai visibile e Ricciardo che sta ritornando vicino dopo il suo pit, diventa evidente che l’unico azzardo possibile per Lewis è risparmiare un pit passando direttamente alle slick. La scelta cade sulle nuove gomme ultra soft della Pirelli, con banda viola, al debutto quindi mai provate a fondo, giro 31.

In Red Bull si corre immediatamente in copertura e si richiama Daniel per il giro successivo. Ma qualcosa non funziona nella comunicazione tra gli uomini al muretto e quelli al box, che per via della particolarità di Montecarlo sono uno sopra all’altro e non comunicano visivamente come avviene in tutte le altre pit lane. Quando la Red Bull numero 3 arriva le gomme non ci sono. I meccanici completamente impreparati. Il costo del disastro è di 10 secondi abbondanti. Ricciardo deve nuovamente inseguire Hamilton, puntando sulla probabile maggior durata delle gomme rosse super soft. Ma la battaglia è aperta e Lewis deve usare scuola e malizia per tenere a bada l’arrembante australiano alla chicane dopo il tunnel.

Hamilton porta al traguardo la sua Mercedes numero 44 in un appassionante tira e molla con Ricciardo lungo 47 giri, tenendo in vita le sue gomme con una magnifica guida, aiutato anche da brevi interruzioni di safety car virtuali per i tanti incidenti. Il pasticcio Red Bull costa la vittoria a Ricciardo, ma entrambi ci regalano una gara superba, che in alcuni scatti ricorda fin troppo bene la leggenda di Monaco 92. Epica.

È affascinante la gara di “Checo” Sergio Perez. Porta la sua Force India sul terzo gradino del podio. In condizioni difficili il talento emerge e con una sosta azzeccata per le intermedie e l’ottima scelta successiva sulle gialle soft, il messicano si guadagna un posto sul palco alla presenza del Principe di Monaco non commettendo il minimo errore. Arriva a recuperare anche un secondo al giro al duo di testa, portandosi vicino fino a meno di dieci secondi e con la certezza di poter chiudere la gara con le gomme più dure. E, con la speranza (poi vana) che le gomme dei due davanti possano mollare, per qualche giro si trova a sognare anche qualcosa di più del terzo posto…Nel frattempo tiene a bada con freddezza la Ferrari di Sebastian Vettel. Il messicano è il pilota di giornata senza dubbi.

Domenica difficile in casa Rossa. Seb e Kimi commettono errori a ripetizione nelle libere. Vettel non sembra mai a suo agio con la monoposto e mai in grado di impensierire Perez, pur scegliendo bene le stesse gomme soft, contando su un eventuale cedimento davanti. Perde troppo tempo dietro a Massa e resta fuori dal podio. Le aspettative Ferrari non sono però quelle di stare dietro ad una Force India. Kimi perde un po’ la testa, e dopo un errore al tornantino prosegue imperterrito con l’ala anteriore incastrata sotto le ruote, rovinando la gara a Grosjean e venendo richiamato dai commissari per fornire spiegazioni sulla condotta.

È invece buona la giornata per la Mclaren. Il quinto posto di Fernando Alonso mostra ancora una volta il talento dello spagnolo. Le circostanze lo aiutano, la macchina anglo-giapponese non è ancora in grado di stare a quell’altezza. Il nono posto di Jenson Button è più vicino alla realtà della vettura, ma il doppio arrivo a punti mostra il passo avanti dell’affidabilità.

Nico Hulkenberg chiude sesto, prendendo la posizione a Nico Rosberg nelle ultime curve, completando l’eccellente giornata per la Force India. Rimane azzoppato da un errore del muretto che lo ferma troppo presto per il cambio rain-intermedie, che gli costa due posti sicuri. A punti anche Carlos Sainz, ottavo con la Toro Rosso e Felipe Massa che chiude decimo con la Williams.

Sul podio stride il contrasto tra la felicità e gioia di Hamilton per la vittoria numero 44 in F1 e la delusione e arrabbiatura di Ricciardo. Mai si era visto il simpatico australiano senza il suo tipico sorriso. Gli errori del team, a Barcellona di strategia, qui di comunicazione, gli costano probabilmente due vittorie in fila. Eloquente il suo “state zitti” furibondo per radio. Forse c’è più di una incrinatura in casa bibitara.

Lewis invece guadagna 19 punti su Rosberg e ora è a meno 24. È successo qualcosa in casa Mercedes? Ordine di scuderia impartito al leader del Mondiale già è strano. Poi onore al fair play di Nico che lascia libero Lewis nelle prime fasi, concedendo al suo team l’unica possibilità di provare a vincere. Che differenza con la Spagna…E il vantaggio praticamente dimezzato in una gara. Prossima tappa Canada, a Montreal.

PS. Monaco ci ricorda che Max Verstappen ha 18 anni e le insidie del Principato servono per accumulare esperienza!

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