Game of the Week: Eagles at Cowboys

Numero zero di una rubrica sulla NFL (ne sentivate la mancanza vero?) che va ad aggiungersi speriamo con cadenza costante al solito nostro recap a mo’ di pillole del martedì (Dio benedica Angy), oltre ai consigli per le scommesse di Roby del giovedì. Qua proveremo a fare una preview “statistica” dedicata alla partita più interessante della domenica. Non so se avrò tempo, modo e conoscenze per farlo tutte le settimane, ragion per cui per questo debutto ho visto bene di iniziare con la squadra che conosco di più….i Philadelphia Eagles ospiti nel Sunday Night (ore 1,30 per questa settimana con fuso orario “adattato”) del AT&T Stadium, casa dei (miei) Dallas Cowboys.

Eagles at Cowboys, AT&T Stadium

L’arena dello scontro

Dimmi come esci dal BYE e ti dirò chi sei.

Dallas l’ultima settimana ha avuto il bye. Andy Reid su questo c’ha costruito una carriera (o quasi): la sua capacità di vincere con 2 settimane di preparazione (anche se ridotta dall’ultimo contratto collettivo) è ormai proverbiale (andando a memoria ha due sole sconfitte a fronte di una quindicina di vittorie). Come si sono comportate sinora le squadre in questa situazione? Escluse Dallas appunto e Carolina, di cui sapremo solo lunedì, sinora ci sono state 8 squadre ad aver giocato dopo il bye, il loro record complessivo è di 6 vinte – 2 perse. Curioso come le 2 perse coinvolgano proprio gli Eagles: perdenti al loro rientro contro Detroit e guastafeste per la prima partita post-bye dei Vikings la settimana scorsa. Quindi Philadelphia giocherà anche questa settimana contro avversari riposati, teoricamente non proprio un vantaggio.
Sul record, nudo e crudo, di 6-2 però possiamo fare un piccolo distinguo: delle 6 vittorie solo 2 sono arrivate da squadre che (almeno secondo i bookmaker) non erano favorite, mentre entrambe le sconfitte vengono da squadre addirittura favorite. Quindi togliendo dal computo totale le 4 vittorie ottenute da squadre che comunque erano favorite, il record che resta è di 2 vinte per squadre che hanno vinto partendo da sfavorite successivamente al bye e 2 perse di squadre che diametralmente hanno perso da favorite. Un dato che chiaramente si basa su un “sample size” piuttosto ridotto. Tornando a bomba sulla partita, Dallas, secondo i bookmaker, fa la parte della favorita, staremo a vedere se la sua vittoria porterà a 5 il numero delle squadre vincenti da favorite o l’eventuale sconfitta a 3 quello delle perdenti contro il favore del pronostico nel match successivo al bye (dove Phila sarebbe quindi protagonista nel bene per lei per la seconda volta e complessivamente in tutte e 3 le volte).

Yard per Pass (Yard lanciate diviso la somma tra tentativi e sack subiti)

Questa statistica è una di quelle che sembra incidere di più nell’analisi delle statistiche di squadra: quest’anno chi ha avuto la meglio a livello numerico nelle yard per pass rispetto al proprio avversario diretto ha vinto poi la partita nel 78,3% dei casi. Non fanno eccezione Dallas e Philadelphia: per entrambe 5 volte su 6 la statistica YpP è andata di pari passo con la vittoria o la sconfitta. I Cowboys hanno vinto in week4 nonostante i 49ers abbiano fatto meglio (6,88 vs 7,88) e gli Eagles hanno vinto nonostante un pessimo 5 yard per pass in week 2, dove i Bears fecero meglio in una partita per lo più decisa dai turnover.
Dallas complessivamente in questa stats ha una delle medie più alte della lega: 7,55. Meglio di lei fanno solo Atlanta (8,52) e New England (8,06). Quattro volte nelle sei partite giocate ha superato la fatidica cifra di 8 yard per pass di media. Philadelphia invece è molto più vicina alla media NFL che è di 6,47: gli Eagles guadagnano 6,31 yard di media nei giochi di passaggio e solo in un caso hanno chiuso la partita superando le 8 yard (9,71), contro Pittsburgh, alla week 3, dove finora hanno disputato la partita più convincente sotto moltissimi aspetti del gioco, compreso questo.

Sack (la guerra delle trincee)

Subire pochi sack o comunque meno dell’avversario è un altro aspetto dominante in questo inizio di stagione: chi ha protetto meglio dell’avversario il proprio QB facendoselo placcare di meno ha poi vinto la partita nel 71,74% dei casi. Contrariamente a quanto si possa pensare, nelle partite di Dallas questo dato ha avuto una incidenza decisamente inferiore: infatti sono solo 2 i casi “positivi” ed in questo incide non poco la pochezza della propria linea difensiva. I Cowboys hanno fatto più sack di quelli concessi solo 3 volte (2 W – 1 L) la cosa è imbarazzante se si considera che siamo davanti alla linea offensiva che è terza per minor numero sack concessi a partita (1,50 peggio solo di Oakland, 1,00 e Washington 1,43).
Per Philadelphia invece vincere la lotta delle linee in fatto di pass rushing è stato sinora determinante: intanto siamo davanti ad una delle difese migliori in questo primo scorcio di stagione (3,33 sack a partita messi a segno) a fronte di una linea offensiva mediamente buona ma che ha pagato caro due pessime prestazioni consecutive contro Detroit e Washington non a caso le uniche due partite perse, nelle quali ha concesso rispettivamente 4 e 5 sack. Tolte queste 2 siamo ad un bassissimo 1 sack a partita, includendole invece ci portiamo sul 2,17 che è sostanzialmente pari alla media NFL (2,18).

Rushing yard

Eccoci qua ad affrontare l’annoso dilemma se correre yard sia un effetto o una causa della vittoria. Va detto che innanzitutto Dallas è una squadra che fa del running game una pietra fondamentale del proprio piano di battaglia: è stato così nell’ultima stagione positiva, quella di due anni fa con DeMarco Murray sugli scudi ed è, gioco forza, così anche quest’anno dove l’infortunio del QB titolare (e del miglior ricevitore a roster) assieme alla quarta scelta assoluta spesa per un runningback hanno in momenti diversi indirizzato la squadra verso questa direzione: si corre per vincere più che si vince per poi correre. I Cowboys (primi in NFL per yard corse, 161,2 e decimi per yard su corsa concesse, 92,2) hanno corso più degli avversari in tutte le gare disputate sinora tranne nella week 1, non a caso persa. Curioso il fatto che abbiano perso questa “statistica” contro la peggior squadra NFL per il running game, i New York Giants.

Eagles at Cowboys, Ezekiel Elliott

Elliott ostacolista

Anche Philadelphia ha fatto andare a braccetto la statistica del yard corse/concesse con quella fondamentale della vittoria/sconfitta: ha sempre vinto quando ha corso di più dell’avversario ed ha sempre perso quando ha corso di meno/concesso di più. Le due sconfitte hanno rappresentato gli unici casi in cui offensivamente non sono riusciti a superare la tripla cifra, ma questo è già più spiegabile come effetto di due match nei quali sono stati costretti a rincorrere sin dall’inizio andando quindi probabilmente a modificare i loro intenti. Mentre nelle 4 vittorie sono stati in svantaggio: mai contro Pittsburgh e Cleveland, per 13 secondi contro Minnesota domenica scorsa, il tempo di un kickoff return, e 11’13” contro Chicago nel secondo quarto, dove però nel mentre hanno costretto i Bears a due three and out che nel secondo tempo sono diventati un punt, 2 fumble, 1 intercetto e un turnover on downs.

Turnover ratio

La turnover da ratio, da sempre, è uno degli aspetti che si ritiene più significativi per vincere partite a livello NFL, dove la differenza tra le squadre è spesso molto sottile. Finora chi ha recuperato più palloni dell’avversari ha poi vinto nel 71,92% dei casi. Questo dato confermerebbe quanto appena detto. Philadelphia fino a settimana scorsa, dove specie nel primo quarto c’è stato il festival del turnover, era stata praticamente perfetta: 1-0 contro Cleveland (1 pallone recuperato, 0 persi), 3-0 contro Chicago, 2-0 contro Pittsburgh, 2-1 contro Detroit (il primo intercetto in carriera di Wentz a fine partita in una situazione per lo più disperata), 1-0 contro Washington (dove però è arrivata comunque la sconfitta). Il 4-4 contro Minnesota stona e non poco, ma se da un verso Minnesota era ed è la squadra che forza più turnover della lega (16 al momento), dall’altro prima di incontrare la difesa di Jim Schwartz aveva perso un solo pallone peraltro non con l’attacco ma con la difesa (il doppio fumble nella stessa azione in Week 2 contro i Packers, quando la safety Sendejo aveva perso palla ritornando il fumble commesso da Davante Adams).
Da questo punto di vista la difesa di Dallas sembra poco incline a forzare turnover, prima del bye ne erano arrivati ben 4 contro i Packers ma una rondine non fa primavera. Di contro proprio come Philadelphia sinora ne hanno commessi davvero pochi: la media complessiva è uguale per entrambe le squadre, 0,83 a partita, preceduti solo da Oakland e Buffalo. Fa strano considerando che entrambe volenti o nolenti sinora sono state guidate da QB rookie. Per gli Eagles da sottolineare in questo la mano di Doug Pederson che proprio ai Chiefs aveva costruito un attacco che intanto mirava a non regalare campo e tempo agli avversari.

QB battle

Ovviamente sarà Wentz vs Prescott. Due che ad inizio training camp se non ad inizio preseason erano un po’ ai margini delle rispettive squadre. Trade ed infortuni hanno poi disegnato uno scenario per certi versi impronosticabile: è pur vero che il giocatore di Phila è una seconda scelta assoluta, ma l’idea iniziale era quella di tenerlo calmo e sfruttare almeno un anno del biennale fatto firmare a Bradford (poi ceduto ai Vikings); a Dallas invece prima Kellen Moore (backup designato) poi Romo si sono fatti da parte e queste prime 6 partite hanno contribuito a creare una sorta di paradosso che prima o poi, quando Tony tornerà abile ed arruolabile, porterà a delle scelte rese difficili settimana dopo settimana.
Wentz, specie nell’ultima partita, ha incontrato le prime difficoltà, essendo però il titolare designato immaginiamo che a lui stiano già iniziando a chiedere di più ed abbiano iniziato ad ampliare il playbook. Complessivamente sta mostrando un’ottima padronanza di un attacco professionistico, per uno che veniva dalla FCS la cosa è ancora più sorprendente. Per Prescott le cose sembrano ancora più scolastiche (il che ha prodotto medie e statistiche leggermente superiori), ma complessivamente si trova a giocare in un attacco in fatto di uomini superiore a quello degli Eagles. Di certo quello di domenica notte sarà un test molto più difficile per lui che per Wentz: la difesa di Jim Schwartz è il vero segreto di pulcinella di questo ottimo inizio di stagione di Philadelphia, quella di Marinelli per ora sta cercando di restare a galla, peraltro riuscendoci, specie sul running game, ma credo darà molti meno grattacapi all’ex di North Dakota State.

Eagles at Cowboys, Carson Wentz

Rookie più di “nome” che di fatto

Momentum della partita

Sono due squadre che stanno rendendo più di quanto ci si potesse aspettare, sono lontane dall’essere complete, però in due fasi di gioco (l’attacco per Dallas, la difesa per Philadelphia) al momento giocano ai massimi livelli per l’intera lega, sarà basilare capire chi vincerà questo matchup: riuscirà la difesa di Schwartz a silenziare un attacco che sinora ha messo insieme la bellezza di 17 drive con 10 o più giochi (circa uno ogni 3)? Abbiamo visto come sia stato sinora importante per gli Eagles non andare sotto nel punteggio, i Cowboys, d’altro canto, in tutte e 6 le partite giocate sinora hanno iniziato con il loro attacco e hanno sfruttato “il servizio” segnando 2 field goal, sbagliandone un terzo e arrivando 3 volte in touchdown: già dall’inizio quindi potremo avere una idea più precisa. Fossi in coach Pederson se ne avessi la possibilità sceglierei intanto di attaccare per primo.

Pronostico

Essendo parte in causa (da tifoso Cowboys) mi sarei evitato volentieri questa parte conclusiva. Ad ogni modo se siete arrivati sin qui ve lo meritate (so che molti di voi saranno andati di rotella, a voi “auguro” una sonora sconfitta questa domenica, qualsiasi sia la vostra squadra…in amicizia): penso che sarà una partita molto equilibrata, sono certo che la difesa di Schwartz per quanto visto in questi anni anche in altre squadre sia for real (almeno nelle prime stagioni), ho qualche dubbio in più sull’attacco attuale di Dallas (che però potrebbe recuperare un playmaker come Dez Bryant), ad ogni modo…finirà in pareggio….

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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