I not push

Alonso, mattatore in Cina

Alonso, mattatore in Cina

“Stai dando 3-4 decimi a settore, no need to push”- “I not push”. Basta questo scambio di battute via radio tra Andrea Stella e Fernando Alonso al 47° giro per capire quanto sia stata una gara perfetta per l’asturiano. Aggressivo sin da subito, quando in pochi giri ha infilato il leader di gara Hamilton. Perfetto nelle ripartenza dopo i pit-stop e nel sorpassare gli avversari. Perfetto anche nella gestione delle gomme che non hanno mai dato segni di cedimento nel corso dell’intera gara. Capace di imporre un ritmo incredibile. Ed era questo il tipo di reazione che i tifosi Ferrari si aspettavano dopo la disastrosa gara di Sepang conclusa al secondo giro. Alonso ha fatto praticamente gara a sé dimostrando che la Ferrari, almeno in gara, è all’altezza di poter competere per la vittoria. L’unica cosa che ora manca alla F138 è il giro secco in qualifica e a Maranello ci stanno già lavorando da tempo. L’altra Ferrari invece si piazza solamente sesta. Massa, dopo un’ottima partenza e il sorpasso su Hamilton, fa sperare i tifosi di poter vedere lottare 2 Ferrari al vertice. Il brasiliano invece, per colpa anche di un richiamo ai box per la sosta troppo tardi, si ritrova a lottare a centro gruppo e si rende protagonista della solita prestazione anonima.

Dietro all’imprendibile Alonso si piazzano Raikkonen e Hamilton, altri due ex campioni del mondo.

Raikkonen e l'amico inseperabile champagne

Raikkonen e “l’amico” champagne

Il finlandese, dopo un’orribile partenza, si trova imbottigliato nel traffico e finisce addirittura per tamponare la McLaren di Perez nei più classici dei tamponamenti da tangenziale che gli rovina l’ala anteriore. Nonostante i problemi aerodinamici, Raikkonen non molla e risale fino al secondo posto dimostrando quanto certi particolari aerodinamici siano ininfluenti. Ed ancora una volta si porta a casa la tanto amata boccia di Champagne. E dimostra di poter essere un’insidia nella lotta per il titolo.

Hamilton dopo un giro perfetto in qualifica che lo proietta in pole position, conclude al terzo posto sottolineando ancora una volta i limiti della Mercedes nei confronti delle gomme (e di certo la guida aggressiva di Lewis non aiuta). La Mercedes non è ancora un top team, ma ci è vicina e Hamilton dimostra che il cambio di casacca non è, come detto da molti, la peggior scelta della vita del britannico.

E le Red Bull? Le avevamo lasciate a Sepang con Vettel trionfale, Webber furibondo per il comportamento del compagno di squadra e con Adrian Newey e Chris Horner visibilmente in imbarazzo per il patatrac appena avvenuto in gara. In Cina, Vettel il sabato rinuncia alla Q3 per risparmiare un treno di gomme dure. La strategia è quella di effettuare solo 2 soste invece delle 3 a cui sono obbligati i piloti che partono con le morbide. Ma il tedesco dopo il via si ritrova imbottigliato nel traffico e non riesce a sbarazzarsi degli avversari più lenti. La causa è sempre la stessa: la Red Bull utilizza la settima marcia corta per avere più spunto in qualifica, ma poi in gara finisce irrimediabilmente per non riuscire a superare gli avversari con velocità di punta più alte sui rettilinei. A sto punto Vettel è costretto a virare sulle 3 soste come tutti gli altri e conclude ai piedi del podio con un finale in rimonta che, con un paio di giri in più, gli avrebbe permesso di salire sul podio.

Il week-end di Webber

Il week-end di Webber

E Webber? L’australiano incappa nei classici week-end no. Conclude le qualifiche quattordicesimo, viene retrocesso in ultima fila a causa di una penalità dovuta a mancanza della quantità di carburante minima necessaria nel serbatoio; in gara, nel tentativo di recuperare, centra la vettura sorella Toro Rosso di Vergne e infine dopo il pit-stop perde una gomma. Insomma un disastro. Ah e a causa del contatto con Vergne verrà penalizzato di 3 posizione sulla griglia del Bahrain.

Jenson Button riesce a portare quinta la McLaren grazie ad una strategia a 2 soste (la stessa che non riesce  in casa Red Bull). Un quinto posto che a Woking ora come ora, vista la poca competitivà dell’auto, è oro e non a casa arriva con l’esperto Button che riesce a risparmiare le gomme evitando così il terzo stop. Il giovane compagno Perez conclude fuori dalla zona punti.  Da sottolineare anche le prestazioni di Ricciardo, settimo con una Toro Rosso in crescita, Grosjean, solo per il fatto che è alla terza gara che conclude senza sfasciare l’auto, e Jules Bianchi, che con la Marussia (team di serie C) arriva ad infastidire in certi momenti di gara le Williams. E ricordiamoci che è pilota del Driver Academy Ferrari.

Una menzione speciale va ai commissari sportivi che ancora una volta, nonostante la direzione gara disponga di tutte le immagini video, gli on-board camera di ogni pilota, le telemetrie di ogni team, decidono di rimandare a fine gara le decisione su eventuali penalità dovute all’uso dell’ala mobile durante regime di bandiere gialle. Troppa fatica decidere a gara in corso?

L’ultima nota riguarda il mercato 2014: secondo Radio Le Mans, Mark Webber avrebbe già firmato un quinquennale con la Porsche per disputare il WEC (World Endurance Champion) . Abbandonerebbe così la Red Bull, scelta quasi scontata, e la F1 e ciò riporterebbe l’australiano ai suoi esordi nel mondo delle corse disputando nuovamente anche la 24 ore di Le Mans, già corsa nel ’99 con esiti non proprio positivi (basta cercare “Webber Le Mans” su youtube per scoprire come andò). E in Red Bull? Il nome più gettonato è Raikkonen, ma sarebbe un compagno fastidioso per Vettel (pupillo del team). Un pilota emergente del programma young Red Bull da crescere di fianco a Seb sarebbe perfetto (Ricciardo in pole position) ma un dream team Raikkonen-Vettel sarebbe un’occasione ghiotta per il team austriaco.

Rimanendo al presente, tra 7 giorni si sarà di nuovo in pista in Bahrain, ovviamente tutti alla caccia di Fernando.

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2 risposte

  1. azazelli ha detto:

    Siamo a 3 vincitori diversi per 3 GP (e l’anno scorso questa particolarità era durata anche di più). Poi dopo durante l’anno arriveranno sviluppi per i top team e arriveranno anche le differenze in classifica. Da questo GP sono veramente sorpreso per 2 cose: l’improvvisa competitività delle Ferrari (si poteva fare davvero doppietta) e le improvvise defaillance della Red Bull.

    Le squalifiche con aggiunta di tempo post gara sono il male, ci vorrebbe….la prescrizione 😀

    • emafossen ha detto:

      Vedere un pilota diverso vincitore nelle prossime gare oltre sti 3 la vedo difficile. L’unica che manca è la Mercedes. La McLaren è fuori e vedere un team medio vincere (come Maldonado con la Williams a Barcellona l’anno scorso) è dura. Il potenziale Ferrari si era già visto a Melbourne (capolavoro di Raikkonen) e a Sepang sembrava poter averne. La Red Bull non è piú l’auto perfetta (sia in qualifica che in gara) degli scorsi anni e va aggiunta la “guerra” tra i 2 piloti. Ai commissari FIA credo che paghino bene gli straordinari visto che a quanto pare li piace lavorare spesso neu dopo-gata

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