Spunti tattici n.2 – Juventus vs Roma

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Il big match del campionato italiano, quello che per tutti sarà ancora una volta il duello dominante per il titolo della Serie A, ha creato numerose emozioni, quasi tutte però non derivanti dal calcio giocato, e come spesso accade per i grandi scontri del nostro calcio, si è finito a gridare di complotti e danni, piuttosto che di schemi, spunti tattici e giocate individuali.

Nonostante sia stato un match pieno di tensioni, ad un occhio attento e imparziale anche questo Juventus – Roma, come tutti i grandi duelli del calcio europeo, ha sviluppato delle idee tattiche interessanti da analizzare, anche se figlie di una tattica consolidata nelle precedenti edizioni delle due squadre, piuttosto che una novità figlia di questa stagione.

Entrambe le squadre si schierano con un centrocampo a tre, la Juventus con un supporto laterale immediato dato dal modulo a 5, la Roma con uno sbocco non immediato, ma più avanzato garantito dalle ali del tridente.

La differenza tattica di questi due schieramenti della mediana, numericamente uguali, sta nel modo di usare le mezzali da parte dei due tecnici, soprattutto nella fase di impostazione del gioco nella zona tra la metà campo difensiva e il cerchio di centrocampo.

Allegri, così come il suo predecessore Conte, usa le mezzali più come cursori offensivi, spesso senza palla, più che nell’impostazione iniziale del gioco, alzandole già dalla partenza dell’azione sulla zona di trequarti offensiva quasi a ridosso delle due punte, per essere pronte a fare densità negli ultimi 20 metri o addirittura come perno più avanzato, come per esempio è capitato nella prima occasione del match, quando Marchisio ha ricevuto palla a ridosso dell’area piccola, mancando il controllo decisivo per battere a rete (anche per un intervento difensivo molto dubbio).

Come si vede dall’immagine seguente, che descrive le posizioni dei giocatori juventini durante il match, Pogba e Marchisio sono addirittura più avanzati rispetto alla punta centrale Llorente e praticamente sulla stessa linea di Tevez, diventando delle vere e proprie seconde punte, più che dei costruttori di gioco.

La posizione tattica della Juve nel match contro la Roma

La posizione tattica della Juve nel match contro la Roma

Infatti, e qui si ritorna alla tattica consolidata delle passate stagioni, la Juve imposta l’azione iniziale con un doppio pivot centrale, gestendo il pallone con Bonucci e Pirlo che a turno determinano il ritmo e lo sviluppo del gioco.

Bonucci prende palla poco prima della metà campo e di norma cerca la soluzione lunga per trovare l’inserimento senza palla a turno delle due mezzali, la torre sponda di Llorente, il taglio verticale di Tevez tra centrale e terzino avversario, oppure la sventagliata laterale se gli esterni del centrocampo hanno trovato spazio libero nella metà campo offensiva.

Pirlo invece rimane inizialmente all’interno del cerchio di metà campo, puntando subito la giocata laterale di scarico o l’aiuto con movimento incontro di una delle due punte, che gli permette di conquistare metri per poi cercare anche lui l’imbeccata a scavalcare la difesa per gli inserimenti da dietro di mezzali e laterali, tipici del gioco juventino di questi anni.

Allegri è un allenatore che ama inserire un mediano difensivo davanti alla difesa, più che un regista, non a caso il suo arrivo alla Juve aveva creato più di qualche dubbio sulla compatibilità con Pirlo, visti anche i trascorsi poco felici dei due nel Milan, ma l’impostazione consolidata dello schema di Conte, con i tre difensori che proteggono la zona centrale, e la presenza di un regista difensivo come Bonucci, lo hanno convinto a cambiare un po’ della sua ideologia per mettersi al servizio di una squadra che in Italia domina.

A differenza della Juventus, la Roma usa un’impostazione tattica in cui i registi che iniziano l’azione sono proprio le due mezzali, con un aiuto concreto da parte di Totti quando il capitano giallorosso è in campo come “falso nueve”.

L’immagine dello schieramento romanista nella partita dello Juventus Stadium è emblematica per capire il diverso modo di interpretare il lavoro della mezzali in fase di possesso.

La posizione dei giocatori della Roma allo Juventus Stadium

La posizione dei giocatori della Roma allo Juventus Stadium

Pjanic e Naingollan sono vicinissimi al mediano Keita, e posizionati a ridosso della linea di metà campo, per dare modo ai difensori di trovarli subito per lo scarico iniziale, poco oltre il trio di centrocampo c’è Totti che si abbassa tantissimo per essere una valvola immediata nel fraseggio che porta allo sviluppo della manovra.

Non a caso nelle partite della Roma si vedono Pjanic-Naingollan e Totti passarsi più volte la palla in attesa di trovare uno spazio per servire la profondità e i tagli delle frecce Gervinho e Iturbe o la salita degli esterni difensivi.

E’ molto difficile vedere un’azione della squadra di Garcia in cui le due mezzali sono dentro l’area o più avanzati del tridente offensivo, succede solo quando uno dei due va a rimorchio su un movimento di 1vs1 laterale di Gervinho o Iturbe, come successo nell’occasione non sfruttata da Pjanic sul 2-2 e che avrebbe potuto garantire il vantaggio decisivo.

Molto più spesso invece si vede la giocata in cui le due mezzali a turno fanno partire l’azione da metà campo, per poi alzarsi sulla trequarti in attesa di ricevere uno scarico, Pjanic per provare un triangolo veloce o la giocata individuale per portarsi al tiro a ridosso dell’area, Naingollan per cercare immediatamente il tiro dai 20-25 metri.

Inoltre, per concludere la diversa interpretazione del trio di centrocampo fra le due super potenze italiane, il mediano di Garcia, che sia De Rossi o Keita, è soprattutto un aiuto alla fase difensiva, a formare un tergicristallo in grado di raddoppiare qualsiasi situazione pericolosa dalla trequarti difensiva fino alla proprio area, mentre in fase di possesso funge più da valvola di sfogo in caso di mancanza di spazio verticale, più che da regista, come nel caso di Pirlo.

Stessa quantità di interpreti della linea mediana, differenti modi di usarli per la fase d’impostazione della manovra, sfruttando le caratteristiche tecnico/tattiche del singolo in funzione della propria idea di gioco.

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