Dieci riflessioni semi-serie su UFC Calgary

Torna l’appuntamento con la rubrica “Dieci riflessioni semi-serie su” a cura di Fatti Marziali, nel quale Simon ci propone i suoi pensieri sul recente evento in terra canadese dell’Ultimate Fighting Championship.

  1. È stato grande lo sconforto dei molti italiani che si erano recati in Sardegna per assistere al primo evento UFC in Italia. Purtroppo, nonostante l’indiscutibile fascino che UFC Cagliari potrebbe avere, gli incontri si sono svolti tutti in Canada e ai canadesi è stato riservato l’onore di vedere una card con un livello tecnico pazzesco.
  2. Ma chi è il vero vincitore di questo week-end? È lui o non è lui? Certo che è lui, Mr. Conor McGregor. Ancora? Eh sì, il co-main event che vedeva who the fook is that guy contro Mr 13 secondi e il main event tra due fighter ridicolizzati da The Notorious sono la prova che l’eredità dell’irlandese è ancora in mezzo a noi. Da questo, secondo me, traiamo due conclusioni che sono le facce della stessa medaglia. La prima, rivolta agli hooligan mcgregoriani: i fighter che Conor ha battuto sono personaggi che hanno vita propria e carriera propria e hanno tutto il talento per smettere di essere considerati solo dei gradini che McGregor ha calpestato per raggiungere il paradiso. D’altro canto, abbiamo la risposta per gli irriducibili anti-mcgregoriani, quelli che “Conor è un pagliaccio”, “Non ha mai affrontato nessuno di forte”. Gli atleti che abbiamo visto sabato notte sono il top mondiale, lo erano qualche anno fa, lo sono ora. Piaccia o non piaccia, McGregor li ha battuti. Stop.
  3. Non ho mai capito se Marc Goddard sia un ferreo rappresentate della legge o semplicemente faccia il cazzo che vuole. In ogni caso, lo adoro. Tutto il suo essere Lord viene espresso in un tweet rivolto a Usman, il quale si lamentava della decisione ai danni di Alvarez. Marc Goddard non arbitra, dirige.
  4. Due regali per i fans negli early prelims. Il calcio al fegato di Powell e il calcio al volto di Ortiz mandano a dormire i rispettivi avversari.
    Devin Powell vs Luis Pena
    Dustin Ortiz vs Sergio Pettis
  5. Chi ha detto che i massimi-leggeri sono una divisione senza futuro? Nelle scorse settimane abbiamo assistito alle ottime performance di Rountree, Darko Stosic e Alexander Rakic, mentre sabato sera è tornato un buon Cutelaba. Tutti ragazzi sotto i trenta e con buone prospettive.
    Ion Cutelaba vs Dominick Reyes
  6. Non saranno molto conosciuti, ma Aubin-Mercier e Hernandez sono fighter da top 20 e forse qualcosa in più. Hernandez ha 24 anni e solo due incontri in UFC ma è già lanciato verso le parti alte della classifica.
    Olivier Aubin-Mercier vs Beneil Dariush
    Alexander Hernandez vs Charles Oliveira
  7. Difficile non apprezzare Joanna nell’ottagono. Gestione delle distanze perfetta, footwork divino e una pulizia nei colpi magistrale. Io ho visto un dominio totale sulla forte Torres. Nell’intervista post-fight non smetteva più di parlare, ad un certo punto ho davvero pensato ringraziasse anche me perché le metto tanti mi piace su Instagram. Ora però quale futuro per lei? Di nuovo contro Rose sarebbe assurdo.
    Joanna vs vincente Shevchenko-Montano
  8. Jose Aldo è una leggenda e vederlo combattere è uno spettacolo. Vederlo vincere, in questo modo, una goduria per gli occhi. Non so se abbia risentito mentalmente delle due sconfitte con Holloway ma sta di fatto che Aldo è ancora un top di categoria. Trovo difficile però prevedere un suo futuro imminente. 
  9. Eddie Alvarez aveva tutte le carte in regola per vincere. Penso se le sia giocate male.
    Eddie Alvarez vs Edson Barboza
  10. Dustin Poirier ha 29 anni ma è un veterano UFC. Rappresenta un problema da non sottovalutare nella divisione dei leggeri. È forte in ogni campo del combattimento, avrà mai la cintura alla vita?
    Dustin Poirier vs Tony Ferguson

Simon Grosso

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