NFL in Pillole: Divisional Playoff

Jaguars 20 – Chiefs 27

I Jaguars (assieme ai Giants) erano forse un po’ la cenerentola di questo turno. Squadra sulla carta che forse non vale una top 4 di conference, ma che in qualche modo (anche con merito) si è infilata alla festa.

Se i Giants (vedremo a poco) però escono di scena con pochi rammarichi, i Jaguars secondo me questa partita potevano e dovevano addirittura vincerla.

Troppo conservativi in attacco in un match che è rimasto in bilico per molto tempo ed in cui con un po’ di coraggio in più potevano veramente shockare il mondo (à la Arizona di Fitzgeraldiana memoria).

Lawrence non è andato quasi mai sul profondo. E l’unica volta che l’ha fatto è arrivato il drop di Kirk, uno dei punti di svolta della partita.

Quell’azione era stata preceduta da un drive caratterizzato da un altro drop dei Jaguars, stavolta in difesa: un mancato intercetto in una serie poi terminata con il td di Kelce.

O meglio, uno dei TD di Kelce.

Ed era già iniziata la tarantella: Henne sì, Henne no, Mahomes zoppo no, Mahomes mezzo zoppo nì.

https://twitter.com/RadioBonanzaNFL/status/1616949589793292290

Ripeto: occasione sprecata Jacksonville. Si poteva fare.

Poi la partita si è definitivamente decisa sui turnover, due consecutivi a metà quarto periodo.

Sarà una lunga settimana in Missouri: sulla caviglia di Mahomes passa trequarti del Vince Lombardi Trophy di quest’anno.

Giants 7 – Eagles 38

Ci aspettavamo un massacro? Ci aspettavamo un massacro. Ed è stato un massacro.

L’unica cosa ingarbugliata è stata la catena del primo down:

I Giants erano già sotto ed in difficoltà, avranno rotto la catena di proposito? Lì mi è venuto pensare questo:

E non sono usciti da quella merda.

La partita di Daniel Jones è durata poco, giusto il tempo di subire due sack consecutivi a partire da un terzo e corto. Turnover on downs al primo drive. E buonanotte.

Però simpatico lo schema che ha portato al loro unico TD: Jones fuori dalle palle, direct snap per Saquon, read, palla a Breida, touchdown.

Phila troppo forte: troppo forte sabato notte, ma troppo forte in generale quest’anno. È una squadra piena di certezze, piena di risposte, completa. Contro i Giants hanno dominato con l’unsung hero Gainwell.

Bengals 27 – Bills 10

Quanto sono astuti e smaliziati i Bengals? Tanto così:

Maglia bianca su un campo innevato…

Buffalo davvero non c’ha capito nulla e non crediamo, a parte tutto, che fosse solo una questione cromatica.

Josh Allen abulico, ma è la difesa che ha girato a vuoto, vivisezionata con costanza e dedizione dai Joes (Burrow e Mixon): 8 ricevitori coinvolgi dal QB, 20 corse del RB.

Allen era talmente vuoto, che in un paio di QB sneak ha avuto bisogno della spinta di Gabriel Davis, ormai specializzato in un nuovo ruolo: spingitore di quarterback #RieducationalChannel

Buffalo ha mostrato difficoltà in tutta la seconda parte di stagione, ma bisogna comunque ammettere che avevano comunque vinto 13 delle 16 partite giocate. Perdere e perdere in questo modo ha lasciato più di qualche scontento.

Vabbè che a far perdere la calma a Diggs forse bastava anche meno.

Per Cincinnati ora in arrivo di nuovo i Chiefs. Joe Burrow vs Kansas City? Ehm…3-0.

Cowboys 12 – 49ers 19

I Cowboys hanno giocato un ottimo primo tempo, in cui erano in totale controllo della linea di scrimmage. Poi sono entrati negli spogliatoi: prima hanno guardato il tabellone ed erano sotto 9-6 (e 3 drive con segnatura ad 1 per i 49ers), poi si sono voltati ed hanno visto la caviglia di Pollard ed hanno capito: non avevano chance.

Maher aveva sbagliato pure un extra point, un altro. Gliel’hanno stoppato…e per fortuna, perché dalla direzione se non fosse stato bloccato rischiava di rompere qualche parabrezza di qualche macchina nel parcheggio.

Robbie Gould invece è ancora perfetto in carriera nei playoff: 28/28 nei field goal, 37/37 negli extra point.

San Francisco è stata brava e paziente, la pazienza dei forti. Dicono che nell’intervallo non si fanno aggiustamenti (magari li “ragionano” i coach tra di loro?), di certo però nel secondo tempo gli schemi di corsa chiamati sono cambiati, Mitchell è stato coinvolto di più, ed il running game, su cui tutto ruota a San Francisco, ha iniziato a svoltare la partita. Non credo sia stato solo “demerito” di una difesa di Dallas che è calata in intensità.

Purdy continua a vivere sulla sua nuvola, in questa partita è risaltato meno, ma ha sbagliato pochissimo, ha rischiato pochissimo…un paio di volte ha flirtato con la cazzata, solo sfiorata. Inutile stare a ripetere il giro ed il momento in cui è stato scelto: chapeau a lui e a chi lo “dirige”.

Prescott di contro ha fatto tante forzature, troppi errori.

Dico la mia: ovviamente sono QB per percorso, caratteristiche e peso molto differenti, ma a quarterback invertiti come sarebbe andata? Probabilmente sarebbe stata una partita molto diversa, ma son convinto che i 49ers si sarebbero comunque giocati il championship settimana prossima.

Tanto sono solo 27 anni (e 12 playoff) che Dallas non gioca un championship di conference.

A proposito di strisce:

Una cosa però non cambia mai, Dallas trova sempre modo per farsi prendere per il culo nel modo in cui esce dalle stagioni. I brain-fart di Schultz nelle due azioni che avevano preceduto l’ultima non erano abbastanza, allora hanno deciso di mettere in campo questa cosa:

L’idea era mettere più skill player possibili, tanto nei lateral poi tutti sarebbero “eleggibili”, peccato che poi tra l’idea e l’esecuzione ci sono gli avversari. Game over, insert coin.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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