NFL in Pillole 2023 – Wild Card

#5 Cleveland Browns 14 – #4 Houston Texans 45

Si può sopravvivere a due pick 6 consecutivi? No. Nemmeno se puoi far affidamento sulla miglior difesa della NFL.

8 intercetti nelle 5 partite giocate sul finale della Regular Season, a cui vanno sommati i 2 da 14 punti di cui sopra. Joe Flacco, bella storia, ma forse non vivrà una seconda giovinezza.

Miglior difesa della NFL che non è sembrata per nulla tale in questo weekend e si sa che, nel mondo spietato dello sport, non conta cosa hai fatto nell’ultimo anno, non conta cosa hai fatto nell’ultimo mese, non conta cosa hai fatto nell’ultima partita: conta cosa hai fatto nell’ultima azione.

E i 0 sack messi a segno sono veramente mortiferi.

Che le cose non sarebbero andate per il verso giusto, i tifosi Browns l’hanno iniziato a capire quando la partita si stava incanalando sin da subito in uno scambio di schiaffi a testa.

Fun fact: solo un’altra volta nell’era moderna una squadra con 4 QB starter ognuno con almeno una vittoria in regular season era riuscita a fare i playoff. Erano i Texans del 2015 (Brian Hoyer, Ryan Mallett, TJ Yates, Brandon Weeden). E ai playoff persero in un blowout senza storia (30-0) contro i Chiefs (pre Mahomes).

QB rookie, HC rookie: ci sarà bisogno di temp….ah no?!

CJ Stroud è tutto l’anno che gioca su una nuvola, ma ora sta davvero esagerando.

Bobby Slowik forse passerà già alla cassa (leggasi HC da qualche altra parte) già nelle prossime settimane. Non sappiamo se è presto (primo anno da coordinator, 36 anni), ma l’andazzo della NFL è questo e in generale negli ultimi anni sono più le volte che queste nomine “premature” sono andate bene più che male, quello che affascina nel suo caso non è tanto a livello “statistico” ma che veramente sta lavorando con dei signor nessuno.

Qualcuno ha detto Nico Collins? Anzi, qualcuno si era accorto che questo fosse in NFL dal 2021?

Gente che ha ricevuto almeno un target sabato sera: Nico Collins, Brevin Jordan, John Metchie, Dalton Schultz, Xavier Hutchinson, Robert Woods, Devin Singletary, Noah Brown, Andrew Beck.

Numeri avanzati alla mano il rookie Will Anderson, nonché terza scelta assoluta e primo pass rush selezionato all’ultimo draft, è stato uno dei giocatori con il miglior rendimento in fatto di pressione messa sui QB avversari (non solo tra i rookie, ma dell’intera NFL). Gli si contestava però il fatto che mettesse pochi (pochissimi) sack: ne sono arrivati 5 nelle ultime 4 partite (compreso quello contro i Browns), occhio!

https://twitter.com/betsparket/status/1746397132356247748

Questo non era fallo solo nella WWE.

#6 Miami Dolphins 7 – #3 Kansas City Chiefs 26

Quando una squadra che ha battuto un solo avversario con record positivo* perdendo spesso tanto a poco, incontra una squadra con un record positivo, di solito finisce tanto a poco.

*Che poi quella squadra con record positivo battuta fosse più falsa di loro non è per nulla un caso. Ma di loro parlerò tra poco.

Dolphins mai in partita che chiudono un’ultima parte di stagione molto negativa. Certo gli infortuni hanno pesato, ma il problema sembra più strutturale al momento: offensivamente sabato notte sono stati annullati. Dite che è tutta colpa del freddo?

I Dolphins quest’anno sono la squadra che ha corso meglio (5.1 di media a portata, primi NFL) e con più profitto (27 TD, primi a parimerito con DET e SF). Arrivano i playoff, arriva il maltempo e…si fanno mettere nelle condizioni di correre poco (e decisamente meno bene del solito). Ahia.

Tyreek Hill, quello vero (tolto il big play, unico battito di vita della partita dei Dolphins): 7 target, 4 ricezioni, 9 yard.

Tyreek Hill, quello nuovo (Rashee Rice): 12 target, 8 ricezioni, 130 yard.

Morto un Tyreek Hill, se ne fa un altro.

Che questo sia l’anno meno convincente dell’attacco dei Chiefs nell’era Mahomes l’avete letto ovunque, questa partita al di là di tutto conferma quelle sensazioni.

Butker protagonista con 4 calci da 28, 26, 32 e 21 yard è più un campanello d’allarme per Kansas City che un inno alla perfezione del loro kicker (37/39 quest’anno)

Però oh, mancano 3 vittorie eh…

#7 Green Bay Packers 48 – #2 Dallas Cowboys 32

Da garbage time a garbage team cambiano veramente pochi suoni.

Imbarazzati ed imbarazzanti. Raramente si è visto un blowout così netto (non lasci fuorviare il risultato finale) in una partita di playoff, poi ci saranno stati, ma se restringiamo il caso a primo seed disponibile (ora 2, fino a poco tempo fa 3) contro ultimo seed, con la squadra con il seed più alto senza particolari assenze o acciacchi, mi sa che ci avviciniamo davvero ad un unicum.

Dallas esce dai playoff (sai che novità…), a volte lo fa rendendosi ridicola con le azioni finali di partita, altre volte prendendo calci in culo per tutta la partita: per la stagione 2023 barrate B.

La difesa di Dallas:

https://twitter.com/NFL_Stats/status/1746683629860798524

Da tifoso, temevo molto il matchup contro il loro attacco, con i loro ricevitori che sono entrati ormai in completa armonia tanto con il QB quanto con il playbook: le secondarie di Dallas quest’anno hanno fatto spesso (quasi sempre) buone partite, in questa non ci hanno capito nulla dall’inizio alla fine.

Sul running game Aaron Jones ci fa spesso male, la difesa sulle corse per di più aveva avuto sbandamenti evidenti sul finale di stagione. Anche qua i Packers hanno dominato a piacimento.

Poi Prescott ha lanciato un pick 6 e mezzo (vedi quanto detto per Cleveland).

Al momento in cui scrivo* è ancora notte a Dallas, magari con l’alba arriveranno anche dei licenziamenti. O magari no. Una sola cosa è certa: non cambierà nulla. Perché ormai è così. Se poi licenziano l’HC per prendere un Harbaugh o un Belichick, tanto vale star fermi ed aspettare la prossima debacle.

*anche nel momento in cui pubblico non sono ancora arrivati licenziamenti.

Onore a Love, onore a LaFleur, onore ai Packers: una franchigia che invece qualsiasi cosa faccia, alla fine ha sempre la ragione dei risultati e delle prestazioni. Bravi loro.

Lo step avuto da Love in stagione è qualcosa di affascinante (non per il resto della NFC North o della NFC in generale, chiaramente): fa delle cose davvero da top della pista. Rilasci, letture, precisione e controllo. Chapeau.

Ed ora SF vs GB: questa si che è una rivalità.

#6 Los Angeles Rams 23 – #3 Detroit Lions 24

Abbiamo dovuto aspettare la notte fonda di domenica per avere finalmente una partita di playoff da playoff.

Il primo tempo sembrava un Fiesta Bowl (anche se per la geografia delle squadre sarebbe più azzeccato dire Rose Bowl).

Poi nel secondo tempo la partita si è fatta più “sporca” ed i Rams hanno avuto il demerito di non capitalizzare due drive che complessivamente hanno ammassato: 23 giochi, 145 yard e 12’51” di possesso. Uscire da cotanta produzione con due miseri calci contro una Detroit che ormai era al gancio in attacco (due punt consecutivi con 7 giochi e meno di 4 minuti di possesso complessivo) è stata la storia della partita.

La copertina di questa sfida era ovviamente Stafford vs Goff, il primo che torna a Detroit, il secondo contro la squadra che l’ha scaricato dopo anni di difficoltà (e comunque un Super Bowl giocato).

Chissà se Goff a fine carriera giocherà più Super Bowl di Stafford?

Stafford ha giocato meglio di Goff, che comunque ha giocato più che bene, ma alla fine l’ex veramente decisivo è stato Reynolds che nel primo tempo ha messo a ferro e fuoco la secondaria dei Rams.

Cioè non quanto abbia fatto Puka Nacua, ma questa è un’altra storia e la sensazione è una storia che avrà tanti altri capitoli negli anni a venire.

Detroit ha rimesso la chiesa al centro del villaggio: con l’errore arbitrale in week 17 avevano visto praticamente svanire la possibilità di arrivare al seed n.2. La sconfitta dei falsi Cowboys gli ha però restituito il mal tolto, giocheranno il divisional in casa.

Non male per una squadra che aspettava da 30 anni una vittoria in postseason. E questa è anche per Calvin Johnson (vorremmo dire pure per Stafford, ma ok, suonerebbe oltremodo strano).

#7 Pittsburgh Steelers 17 – #2 Buffalo Bills 31

Sotto 21-0, poteva finire molto peggio, alla fine gli Steelers hanno dimostrato anche in questo match il perché sono arrivati fin qua. Voglia di rimanere aggrappati nonostante in molte fasi del gioco e della partita fossero inferiori agli avversari.

Altre squadre, ben più blasonate, nel weekend non hanno mostrato questa resilienza.

Giocare con alcuni figuranti in difesa, senza il loro uomo più forte (TJ Watt) e con il terzo QB non ha aiutato.

Eppure a metà quarto periodo sono riusciti a rientrare fino a -7, Shakir poi ha fatto il resto.

L’attacco dei Bills è uno dei più bilanciati della lega in questo momento, negli anni passati spesso e volentieri si sono dimenticati che esistono i runningback. Quest’anno ci hanno messo un po’, è stato un lungo travaglio ed anche doloroso (vedi il siluramento dell’OC Ken Dorsey), ma alla fine eccoli qua con Cook spesso fondamentale se non decisivo in questa striscia da dicembre in avanti.

Altro aspetto criticato negli anni: l’incapacità di coinvolgere i TE: il rookie Kincaid e Knox se ne escono dal wild card game con 8 target e i 2 TD che hanno aperto il solco iniziale.

Poi c’è lui: Josh Allen! MVP? I playoff non dovrebbero contare e sarebbe ingiusto considerare un turno che gli altri principali candidati per l’onorificenza non hanno giocato, però sì, ha giocato una partita da MVP.

#5 Philadelphia Eagles 9 – 4# Tampa Bay Buccaneers 32

Philadelphia ha staccato la spina un mese fa, prima o poi verrà fuori il perché: non è questione che 10-1 era un record al di là del loro valore in questa stagione (vero), è proprio aver smesso di giocare. Si deve essere rotto qualcosa tra coaching staff e giocatori.

L’impegno visto stanotte è stato imbarazzante.

Ed erano pure in partita fino a pochi minuti dalla fine del terzo quarto, almeno dal punto di vista del punteggio: 9-16. Rischi di subire una safety, riesci a toglierti dalla tua endzone e cosa fai lo snap successivo dalle 14 yard? Rimetti il tuo QB nelle condizioni di dover scappare all’indietro e lanciare un intentional grounding per evitare il sack.

Hurts e staff che c’hanno capito poco dei blitz di Tampa Bay.

2 snap offensivi dopo: 50+ yard dopo la ricezioni con gente in campo che corre come se avesse il piombo alle caviglie e TD Tampa Bay. Fine di una partita mai iniziata.

Se non bastasse a fine secondo quarto avevano pure fallito con la loro arma infallibile: la tush push provata su una conversione con yardaggio dimezzato.

Nel deserto difensivo ideologico degli Eagles, partitona del tight end di Tampa, Cade Otton: 8 per 89 yard. I Bucs non hanno nemmeno pagato un paio di drop su big play di Mike Evans.

Drop che avrebbe anche migliorato e non di poco una stat line già notevole di Baker Mayfield.

Non è tennis ma ultima considerazione generale: QB ancora in ballo, AFC: Lamar Jackson, Patrick Mahomes, Josh Allen e CJ Stroud; NFC: Brock Purdy, Jared Goff, Baker Mayfield e Jordan Love. Al di là dei due giovani, gli altri sono i campioni da una parte e gente alla ricerca di un riscatto, chi per un motivo, chi per un altro, dall’altra. Ci saranno ancora belle storie da raccontare.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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