Tutto in Nove Anni- Post #1

Un giorno di Dicembre del 2004 avevo la febbre. Non che la cosa mi dispiacesse troppo: in fondo era una buona scusa per saltare un paio di giorni di scuola (per una volta non dovevo far finta!) e rimanere a casa a guardare piu’ partite di NBA, che era -chiaramente- la mia passione ai tempi dei primi anni delle superiori. Sto dormicchiando sul divano con la TV accesa su Sky Sport 2: la guida digitale dice che a breve iniziare la replica di una partita di NFL, Philadelphia Eagles – St. Louis Rams. “Ah, bene, NFL!” -penso- “Finalmente riesco a guardare una partita di hockey.” Hockey, si’. Perche’ di questo pensavo si trattasse. Inutile dire della delusione quando, al posto dell’hockey, trovai il football; sport che, nei brevi segmenti che mi era capitato di intercettare tra una partita NBA e l’altra, odiavo con passione per il semplice fatto che non A) non ci capivo assolutamente nulla e B) non mi rendevo conto di come cosi’ tante persone accettassero di pagare un biglietto per assistere ad un evento sportivo del genere. Abbiate pazienza, erano anche i tempi in cui -a 15 anni- credevo con buona fede di aver gia’ imparato tutto quello che c’era da imparare in svariati argomenti, a spaziare dalla politica al calcio. Ma sono le 5 di un uggioso pomeriggio di Dicembre: le opzioni scarseggiano e decido di lasciare la TV su Eagles-Rams. Di quella partita mi ricordo ben poco, tra cui che 1) Leopizzi e Nori (che presi subito in simpatia) facevano un gran parlare di tale Terrell Owens e del suo infortunio; 2) la mia frustrazione con lo sport crebbe ancor di piu’, alimentata dal fatto che la mia comprensione del gioco rimaneva la stessa: inesistente, praticamente. Ma, per quanto sfuggisse al mio intelletto, il giochino mi intrigava.

Fast forward quasi nove anni.

Maiden, North Carolina. Paesello del Sud con si’ o no 5.000 abitanti e uno stadio di football con una capienza di almeno 6.000. Mi ritrovo nel mezzo di un campo di allenamento con un fischietto al collo e sto spiegando ad un ragazzino di 13 anni che il suo primo passo in quel gioco di “counter’ deve essere piu’ deciso se vuole veramente convincere il linebacker ad abboccare alla finta.
Cosa e’ successo?

Tanto. Molto. E’ successo che nel frattempo mi sono trasferito negli Stati Uniti (a seguito di un anno di scambio culturale in quarto superiore che mi ha definitivamente fatto capire dove intendevo trascorrere la mia vita), mi sono laureato in Storia ad Appalachian State University e ho trovato lavoro come insegnante di scuola media e allenatore di football per la squadra della scuola stessa: i Maiden Wildcats. Tutto in nove anni. Nove anni bellissimi nei quali sono stato graziato con molto piu’ di quello che mi sarei meritato o aspettato. Oggi non sarei qua -a dir la verita’, non sarei mai partito per gli Stati Uniti in primo luogo- se non fosse stato per la mia meravigliosa famiglia che non mi ha mai (e dico mai) fatto mancare il proprio supporto (economico, sentimentale, morale…) e per il Signore che continua a darmi la salute e tanto entusiasmo per affrontare ogni giorno al meglio. Da parte mia, riconosco, c’e’ stata intraprendenza, un pizzico di coraggio e una buona dose di impegno; ma non sono cosi’ sciocco da ignorare il fatto che tutto questo sarebbe stato perfettamente inutile senza I fattori menzionati appena sopra.

In questi nove anni ho anche scoperto un altro amore: il football. Da quel giorno di Dicembre del 2004 la mia passione per questo sport (che io considero piu’ che altro una filosofia di vita) e’ solo aumentata. Giorno dopo giorno. Partita dopo partita. Stagione dopo stagione. Fino a quando, durante il mio primo anno negli Stati Uniti, ho finalmente avuto modo di toccare con mano la cultura, di vivere quella passione sulla mia pelle in prima persona: da quel momento in poi non mi sono piu’ guardato indietro. Riconosco che ho tanti difetti, ma ho anche dei pregi: e uno di questi e’ il fatto che quando mi metto in testa qualcosa, un obiettivo, un traguardo, ci marcio dritto, tengo fede alla mia parola. E cosi’ un giorno mi sono detto che non c’era nulla che volessi di piu’ che utilizzare il football, sport educativo come pochi per svariate ragioni, come strumento per aiutare ragazzini nella propria crescita, per inculcargli quei valori, spirito di sacrificio, lavoro di squadra, responsabilita’, di cui la nostra societa’ ha cosi’ tanto bisogno ma che vengono messi da parte sempre di piu’.

Ho studiato tanto football negli ultmi anni; libri, manuali, infinite conversazioni con allenatori e giocatori, ore ed ore passate ad analizzare filmati, clinic…Ed eppure sono ancora soltanto all’inizio: piu’ imparo e piu’ mi rendo conto di quanto ancora non sappia; il che e’ una delle mie piu’ grandi motivazioni per impegnarmi ogni giorno di piu’.

E credo fortemente che il modo migliore per imparare sia vivere questo sport sulla propria pelle, esservi coinvolti in prima persona. Nel mio caso allenare. La strada davanti a me e’ ancora lunga ( il mio obiettivo finale rimane sempre quello di allenare a livelli di college e farne un’occupazione a tempo pieno), ma non vedo l’ora di iniziare.

In questo blog condividero’ con voi le mie emozioni, impressioni e quanto altro verra’ fuori da questa stagione. La mia scuola e’ una scuola media (Maiden Middle, come accennavo prima) che si trova ai piedi delle montagne del North Carolina in una zona estremamente rurale, popolata da gente forte, onesta e con una genuina passione per il football. Come inizio non avrei potuto chiedere di meglio. Giocheremo 8 partite (sempre il mercoledi’ sera) e non ci saranno playoff, come e’ di norma a livello di scuole medie. Perche’ a questo punto si gioca per imparare prima di ogni altra cosa; e nel mio caso si allena anche per imparare.

Spero che nei prossimi mesi saro’ in grado di trasmettervi -anche se solo in parte- la cultura che si respira da queste parti e di rendervi partecipi dell’esperienza. Per qualunque tipo di domanda possiate avere non esitate.

Buon football a tutti!

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20 risposte

  1. mfabiolik75 ha detto:

    In bocca al lupo per la tua avventura da allenatore! Spero che tu possa arrivare lontano…

  2. gmt90 ha detto:

    Grazie mille!

  3. Roberto G. ha detto:

    Spettacolare. Sei tutti noi, nel migliore senso della parola. Sei, perlomeno, tutti quelli che vorrebbero ma non possono, e quando potevano non sono stati così saggi, intelligenti, svegli, determinati.

  4. gmt90 ha detto:

    Troppo buono, come sempre 🙂

  5. azazelli ha detto:

    Dov’è che si possono vedere queste partite 😀
    Daje gianma’, prima o poi vengo a vedere una partita 😀 ahahhaha magari!!

  6. gmt90 ha detto:

    Su firstrow di questi tempi si trova tutto haha Magari se riesci a scommetterci pure potremmo ricavarci qualcosa…

  7. Giampi ha detto:

    Non sai che invidia (positiva, si intende !). Sei tutti noi, in bocca al lupo e in culo alla balena: e tienici informati !

  8. angyair ha detto:

    Grande Gianmarco!
    Effettivamente ne hai fatti di passi da quando arrivasti su playit, grazie a te viviamo un po’ i nostri sogni, e quindi ogni giovedì mattina ci sveglieremo con il pensiero di quale sarà il risultato della tua scuola.
    Una richiesta: metteresti anche qualche foto della scuola, del campo e della città per avere un’idea migliore di quelli che stai vivendo al momento?
    In bocca al lupo per tutto!

    PS: serve un aiuto coach? 😀

  9. gmt90 ha detto:

    Angy, per le foto vedro’ di provvedere. E grazie per le belle parole. Probabilemente ti chiedero’ parecchi pareri questa stagione su cose tecniche.

    • angyair ha detto:

      Penso proprio che vicino a te avrai persone molto più brave e preparate di quanto io lo possa mai diventare. 😀
      Che attacco giocherete? Spread?

  10. Giacomo ha detto:

    Capita ancora per fortuna di leggere qualcosa che ti rimette al mondo. Meraviglioso: non tanto la questione sportiva e i risultati, che tutti ci auguriamo proficui, ma il percorso. La strada. C’è tanta luce nelle tue righe: non sorprende che tu abbia tratto forze positive dal fatto che la prima partita che hai visto era giocata dai miei Rams. (sorrido)
    Ti leggerò con passione.

  11. azazelli ha detto:

    GM, ti serve un aiuto coach…uhm…facciamo un aiuto dell’aiutante del coach?!?! Ok…ti serve uno che aiuta angy che non si sa su cosa ti aiuta?!?! 😀 Ecco…insomma, ti serve uno simpatico? 😀

    • angyair ha detto:

      aza, io e te andiamo a fare i vecchietti che guardano gli allenamenti (o i lavori stradali, è lo stesso) e criticano tutto e tutti senza capire nulla. In pratica andiamo là per guardare le mamme di giocatori e cheerleader! 😀
      A proposito GM: hai già dato un’occhiata sull’argomento?

  12. gmt90 ha detto:

    @ Angy: Si, spread. Anche se correremo piu’ che altro.

    @ Giacomo: Grazie mille per le belle parole.

  13. angyair ha detto:

    Nel prossimo pezzo vogliamo anche qualche nota di colore su com’è vivere in una piccola cittadina come questa. Intanto ho scoperto che c’è un grande data center della Apple e che come attrezzature sportiva è messa abbastanza bene…. http://www.maidennc.com/Education.html 😀

  14. gmt90 ha detto:

    Prometto il post “di colore” a breve.

  15. R. ha detto:

    Complimenti!!!
    Vivi il mio sogno…Grande…
    Continua così…e io ti leggero qui sognando un pizzico d’America…

  16. mlbarza ha detto:

    Congratulazioni per aver realizzato quello che è il sogno di tanti che iniziano guardando lo sport (qualsiasi esso sia) in tv ed un grosso in bocca al lupo per il proseguo della tua avventura.

    Ho un paio di curiosità, ma credo che le esporrò quando farai il post “di colore” visto che non sono legate al football, ma più al resto della tua esperienza

  1. 11 Agosto 2013

    […] Tutto in Nove Anni (da Quel che passa il convento…) Come il football NFL ha cambiato la vita, il presente e il […]

  2. 20 Maggio 2016

    […] segue questo sito quando ancora era un blog, sa chi è Gian Marco Tamburi, per tutti gli altri: è un ragazzo che ha prima completato gli studi superiori negli USA, poi ci […]

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