NFL In Pillole – Week 12: Grazi

Sicuramente se c’è qualcosa o qualcuno per cui dovremo ringraziare, questo qualcuno è Rachida. Il suo prosciutto e melone è storia della TV, quasi quanto il tacchino grosso come un bisonte con 6 zampe tipico del quarto giovedì del mese di novembre a stelle e strisce.

Il giorno del ringraziamento è sempre un evento affascinante da vivere, anche da quest’altra parte dell’oceano; suscita però grande meraviglia quanto gli americani non cavalchino a sufficienza l’unico avvenimento che ha un non so che di assimilabile ad una tradizione nella loro cultura.

Ma qui non si sa quanto costano gli spot TV, e l’america non si ferma. Forse perché è già ferma?

Bills 28 – Lions 25

La prima partita del succoso giovedì del ringraziamento offre più spunti di quanti ce ne fossimo mai potuto immaginare, che bella la NFL.

E tutto questo nonostante Goff spesso non sembri un professionista ma più uno preso dalla strada.

Josh Allen non sembra essere più quello di inizio stagione, forse quell’infortunio di cui si parlava esiste davvero.

Ma comunque lasciargli tutto il tempo di cercare il drive del sorpasso a fine partita non è mai una buona idea.

Clock management e Dan Campbell, due rette parallele che non si incontrano mai. E se si incontrano, non si salutano: c’era tutto lo spazio per prendere il primo down sul terzo&1, chiamare timeout ed avere 3 tentativi per andare in endzone e sostanzialmente andare a giocarsi alla peggio un FG per il pareggio e lasciare 0 secondi ai Bills.

Troppe partite perse dai Lions per gestione assurda del cronometro e del playcalling nel finale. Peccato perché per il resto Dan Campbell sta svolgendo un lavoro grandioso. Ed a breve potrà iniziare pure a sfruttare Jameson Williams.

Peccato x2 perché i Lions sono andati davvero vicini alla quarta vittoria consecutiva che li avrebbe sparati di prepotenza nella lotta per l’ultimo posto dei playoff. A 4-7, invece che a 5-6, è tutto più difficile.

Simpatico il primo TD della partita di Detroit, con un uomo di linea eleggibile, mandato in motion, come una guardia che blocca in pull ma già lanciata!! RUSPAAAAA!

A proposito dei TD di Jamaal Williams, quest’anno sono arrivati a 13 (leader NFL): tutti, tranne uno, da dentro le 15 yard (da 51); tutti, tranne due, da dentro le 10 yard; tutti, tranne 4, da dentro le 2 yard, tutti, tranne 6, da 1 yard. Sì, ha fatto 7 TD da 1 yard, compreso quello di giovedì. GAC direte voi, ma bisogna essere bravi pure a farla quella yard.

Dal 2018, anno in cui è entrato nella lega, Josh Allen ha avuto 24 partite (playoff inclusi) con almeno un TD corso ed uno lanciato. Nessuno, manco Lamar Jackson (stessa nidiata), ha fatto di meglio o c’è andato minimamente vicino. Anzi, Lamar Jackson non è neanche nella top 4 di questa classifica: seguono Allen, Kyler Murray con 15, Ryan Tannehill 14 e Dak Prescott 13. Arme totali…chi più, chi meno.

Giants 20 – Cowboys 28

I sack di Parsons sono come le ciliegie: arrivano 2 a 2 (quest’anno solo “doppiette”). A Dallas si stanno ancora chiedendo perché a Green Bay non sia quasi mai stato mandato in pressione. Vabbè storia vecchia di 2 settimane, ma fa ancora male.

La difesa dei Giants ha tenuto un tempo, ma da quei 2 intercetti più un turnover on downs l’attacco forse doveva capitalizzare un po’ di più.

A proposito di attacco, non dovrebbe essere un caso che da quando Saquon Barkley ha perso brillantezza e volume di gioco, per i Giants sono iniziate ad arrivare difficoltà e sconfitte.

2 ricezioni (di settimana scorsa) non fanno primavera, infatti giovedì Golladay: 19 snap, 0 target, sempre più di un milione a partita.

Partita comunque monstre del rookie dei Giants, Thibodeaux. Il ragazzo ha messo a ferro e fuoco una buonissima OL come quella dei Cowboys.

L’ex Jaylon Smith (ancora amato a Dallas, almeno dal sottoscritto…che però non sto a Dallas) è uno dei pochi a salvarsi nel secondo tempo di New York. Ad un certo punto su una RPO addirittura Dak è andato a bloccare su di lui.

I veri mattatori del secondo tempo sono stati i TE di Dallas, dalla ricezione con prima salto dell’ostacolo e poi caricamento come un toro inferocito di Ferguson, fino al TD su una TE Sweep di Hendershot, con annesso esultanza iconica nel pentolone della “Salvation Army”, ormai un classico della festa del Ringraziamento in salsa Cowboys.

Peraltro il reparto dei tight end di Dallas sembra uscito da matrix, manco fossero tanti agenti Smith: il reparto “ctrl+c, ctrl+v“.

È stata la partita delle ricezioni impossibili, sostanziale pareggio tra un miracolo di Slayton su una palla che gli strumenti analitici hanno valutato ricevibile al 26% e un’altra di CeeDee Lamb che ha tirato giù con una mano un pallone ad uscire mentre l’altro braccio era stato già ammanettato da un DB dei Giants. Anche se la sua ricezione più difficile è rimasta incompleta per mezzo centimetro.

Patriots 26 – Vikings 33

Vikings sperduti, impauriti e confusi. Quattro giorni dopo, con mezza settimana per preparare una partita tatticamente molto più complicata: ne rifilano 33! ai Patriots. Per carità noi non ci capiamo un cazzo e nessuno ci paga per provare a capirci qualcosa, però oggettivamente alle volte non è nemmeno semplice starci dietro.

Vado così, a memoria, quindi mi sbaglierò: però tra quelle che ho visto, quella di giovedì notte di Mac Jones mi è parsa la sua miglior partita da quando è arrivato in NFL. Almeno nei primi tre quarti.

Avrà inciso il momento difficile della secondaria dei Vikings?

Una cosa però non ha funzionato nei Patriots in attacco: 3 su 10 nei terzi down. E tra i 7 non convertiti pesa non poco quello controverso rivisto su Hunter Henry. La dura vita del ricevente in tuffo in NFL.

Oltre ai terzi down: se fai 0/3 in redzone, non vai da nessuna parte.

È saltato il tappo sui ritorni dei calci: fino a week 10, 1 (su kickoff) tra tutte le partite. In 2 settimane, se ne sono aggiunti 3.

Buccaneers 17 – Browns 23 (OT)

Alle partite dei Browns entra di tutto, pure le moffette:

https://twitter.com/SNFonNBC/status/1596954376085831681

I Tampa Bay Buccaneers non hanno un record sopra al 50% da metà ottobre. Eppure sono ancora primi in division. Il fatto sconcertante è che loro sono primi con un record di 5-6, i Saints sono ultimi con un record di 4-8.

Tutto il resto della division deve ancora fare il bye, non riusciamo a capire se non giocare a questo punto sia un bene o un male in NFC South.

Tenere Brady “in vita” però al di là di tutto non è un’idea geniale, specie per chi poi dovrà affrontarlo a gennaio.

Una cosa che non ha funzionato domenica e che in generale nelle ultime settimane sta funzionando poco, nell’attacco dei Bucs, è l’intesa tra il QB e Mike Evans: questa week 9 target e solo 2 ricezioni. Nelle ultime 5 giornate la percentuale ricezioni su target è stata del 52%, nelle prime 5 era stata del 72%. E non varca la endzone dal 3 ottobre.

Per tutto il resto c’è Godwin.

Nel mentre comunque Evans domenica è diventato il quinto WR in attività a superare quota 10k yard ricevute (con Julio Jones, DeSean Jackson, DeAndre Hopkins ed AJ Green)

Con una partita tutto sommato modesta, seppur conclusasi con una vittoria (di squadra…) si dovrebbe essere chiuso l’intermezzo Brissett a Cleveland. Ne abbiamo parlato in questi mesi nelle pillole: restiamo convinti che come paracadute è un buon paracadute, ma un volo di quasi 3 mesi è parso troppo lungo per lui.

Lascia con un record di 4-7 che era un po’ quello atteso, con una vittoria su Tampa che invece non era pronosticata. La cosa più importante della sua partita però è stato un blocco in campo aperto sul TD di Schwartz.

Ora dal punto di vista sportivo c’è tanta curiosità di capire che Watson troveremo.

Lui di certo troverà uno dei migliori running back della lega ed uno dei migliori running game: la cosa dovrebbe fargli piacere.

Ed anche un ottimo TE:

Immagina a ricevere una palla del genere in endzone negli ultimi secondi di partita per mandarla al supplementare. Immagina, (se sei Njoku) puoi.

Bengals 20 – Titans 16

I Bengals stanno lottando come leoni tigri sia per la vittoria divisionale, che per (alla peggio) una wild card. Questa dovremmo già averla vista 12 mesi fa. E sono ancora senza Chase, che sono 3 settimane che torna la prossima settimana.

E domenica hanno dovuto fare a meno anche di Mixon: Perine ha fatto molta fatica, ma oggettivamente contro la difesa sulle corse probabilmente anche il titolare avrebbe dovuto provare ad inventarsi qualcosa di complicato.

Altra partita, seconda consecutiva, in cui il rookie Burks mostra lampi di talento che tendono a giustificare il primo giro speso su di lui quest’anno. Curioso però che il suo primo TD in NFL non sia stato una ricezione (e manco una corsa), ma un fumble recuperato in endzone (dopo un big play di Henry). Presente!

Partita comunque molto equilibrata e potrebbe pure replicarsi tra un mese e mezzo. Dovesse succedere Tennessee dovrà fare tesoro degli errori commessi: tipo evitare di regalare un primo down su azione di field goal a 2 minuti dalla fine….

Texans 15 – Dolphins 30

Houston aveva evitato la stagione fatta di tutte sconfitte già alla week 1. Aveva scongiurato quella senza vittorie alla week 5. Ora gli resta solo il derby stile Torino-Juventus con Dallas tra un paio di settimane, ma per il resto è da troppo tempo che giocano senza motivazioni o senno.

Pure affidare quella panchina ad uno come Lovie Smith non è che abbia aiutato…

Almeno a qualcuno la situazione pare stare a cuore:

Domenica erano 0-30 all’half time e nei primi due quarti avevano raccolto ben 32 yard nette offensive. Avvilente.

Ad un certo punto la situazione era talmente noiosa, che i Texans hanno provato a convertire un TD da 2 punti lanciando una palla da prendere in tuffo a….Tunsil.

A quel punto i Dolphins avevano già inserito i backup dei backup, gente presa dagli spalti e pure qualche attore che aveva avuto comparsate in Ace Ventura.

Bears 10 – Jets 31

Fields sì, poi Fields no, allora Siemian sì, anzi Siemian nì, quindi Peterman (appena tirato su dalla practice squad) sì, boh. Alla fine ha giocato Siemian e Chicago è durata 15 minuti.

Per capire il valore di un giocatore in un contesto alle volte bisogna toglierlo e vedere cosa succede a quel contesto in sua assenza: probabilmente la difesa dei Bears ha aiutato Mike White (chi??? 27enne quinto giro 2018, Dallas Cowboys), ma Elijah Moore e Garrett Wilson sono sembrati rinati.

Raramente una squadra in corsa per division e playoff cambia per scelta tecnica il QB. Se lo fa e lo fa con un QB2 27enne sconosciuto e non c’è praticamente nessuna polemica a riguardo, non è un grandissimo segno per il quarterback sostituito.

Prossime due partite dei Jets? Due trasferte contro una delle migliori squadre NFC (Vikings) e una delle migliori squadre della AFC ed AFC East (Bills). Il drama non è finito. Stay tuned.

Alla fine Siemian ha lanciato qualche yard in più rispetto alla media delle ultime settimane, Montgomery ha corso qualche yard in più e meglio rispetto alla sua stagione, Claypool s’è reso un po’ più protagonista. Eppure è sembrato mancare qualcosa….chissà cosa…

Falcons 13 – Commanders 19

Terza vittoria consecutiva e sesta delle ultime 7 per i Commanders che 1) restano ultimi in division, 2) al momento sarebbero ai playoff. Questa è Sparta Washington.

Nelle prossime 3 settimane, incontreranno 2 volte i Giants, inframmezzandole con il bye: è tutto sul piatto. E forse recupereranno Chase Young (debutto ancora rinviato domenica scorsa).

Più la partita è brutta, spigolosa, sporca, più aumentano le loro chance di vittoria e la partita contro i Falcons è stata veramente brutta.

Dopo il TD ad inizio secondo quarto, Atlanta ha avuto 6 drive: tolto l’ultimo hanno conquistato solo 4 primi down e sbagliato un calcio dalle 58. Nell’ultimo drive hanno macinato bene il campo per arrivare a lanciare un intercetto in endzone. Mariota dà…o meglio dava, Mariota toglie…o meglio ultimamente sta togliendo, molto.

Questo è stato lo “statement game” di Brian Robinson, non di Heinicke.

Broncos 10 – Panthers 23

Dopo 3 mesi di regular season l’HC Hackett ed il QB Wilson non si sono ancora capiti: si capiranno mai? E se non dovessero mai capirsi, chi sostituirà Hackett?

L’investimento su Russell Wilson è talmente blindato che non vedevamo una roba del genere da quella volta che Andrea Agnelli diede un quadriennale da 7 milioni all’anno a Max Allegri. (….anche se…., ndr)

I Broncos però messi così non vanno da nessuna parte, perdere senza mai essere in gioco per vincere, contro i Panthers, che ripescano dall’umido San Darnold, è deprimente.

E non è difficile individuare verso chi puntare il dito, anche perché da una parte troviamo una delle miglior difese della lega per punti subiti, per yard concesse, percentuale di terzi down lasciati convertire e red zone.

Se poi anche la difesa si trova a subire questo touchdown farsesco, allora non si può che gettare la spugna:

Ravens 27 – Jaguars 28

Una delle strisce più lunghe ed incredibili si è interrotta domenica: Tucker ha sbagliato un calcio nel quarto down/OT. Non accadeva da 65 tentativi, il fatto che l’errore sia arrivato da una distanza che sarebbe stata record NFL (67 yard) potrebbe alleggerire l’errore ma in riscaldamento ne mette da più lontano (70) ed è costato una vittoria.

Il record NFL resta quindi quel 66 yard che Tucker ha segnato (pur se con l’aiuto della traversa) in week 3 contro i Lions quest’anno.

Nessuno ha detto qualcosa sulle grafiche televisive che portano sfiga? No perché sono mesi che viene mostrata questa striscia e sono mesi che la stavano aggiornando…

I Jaguars vincono una partita che comunque difficilmente avrà un peso per la loro stagione in ottica playoff. I Ravens ne perdono una che invece continua a confermare qualche dubbio mostrato in questi mesi.

A Jacksonville però iniziamo a vedere con maggiore continuità il Trevor Lawrence di Clemson. Le capacità di fare certi lanci, di piazzare certe palle non sono andate perse: nel quarto periodo ha dipinto il campo in lungo ed in largo per un paio di volte.

Poi è arrivato Doug Pederson a giocarsi la conversione da andare per andare a +1: you play to win the game!

Baltimore ha pagato soprattutto un inizio poco incisivo, dove sono arrivati più FG che TD e dove si è costruito parte di quel 2/5 in redzone che alla lunga ha pesato.

A 35 anni DeSean Jackson è ancora molto, molto veloce e molto, molto fastidioso (per le safety altrui).

Chargers 25 – Cardinals 24

I Chargers soffrono ormai da tempo da sindrome di identità multiple, ogni settimana non sai quale versione vedrai in campo: a Glendale sono arrivati quelli che pur sapendo correre non lo fanno e che pur avendo il QB con la deep ball più entusiasmante della lega, non lo sanno sfruttare.

Al di là delle vittorie/sconfitte alla fine questa costante incostanza finisce per snervare anche il più positivo dei tifosi e vogliamo pensare che nella scelta di andare da 2 piuttosto che pareggiare con l’extra point da parte di Brandon Staley ci fosse una percentuale anche in lui di “basta, me so rotto er cazzo“.

Battute a parte, il ritorno di Keenan Allen sta dando una discreta mano, anche se il ragazzo non pare ancora al 100%.

Al 120% pare invece sia ritornato DeAndre Hopkins, i Cardinals continua a perdere (2-4 con lui in campo, 2-4 con lui fuori dal campo), però Nuk è già entrato nella top32 per yard ricevute e numero di ricezioni dell’intera lega, con la metà delle partite. Affamato.

Quanto ci era mancato il caos più o meno organizzato di Kyler Murray?

Raiders 40 – Seahawks 34 (OT)

Seconda vittoria consecutiva in OT per i Las Vegas Raiders, ma i buoi erano già scappati.

Seconda sconfitta consecutiva per i Seattle Seahawks, ma le possibilità sono ancora tutte sul tavolino (ed il calendario propone Rams e Panthers per riprendere colore).

Seattle ad ogni modi si sta un po’ normalizzando, ma resta una squadra che può fare i playoff e con merito…servirà un altro Kenneth Walker, quello che abbiamo visto fino a 3 settimane fa e che al di là della sua presenza in campo non è ancora tornato.

I Raiders hanno tanti difetti, sono gestiti ed allenati “male”, ma il loro talento è tale che ad ogni vittoria più che la sorpresa per il successo, prevale la rabbia per il record che da un mese a questa parte non lascia nessuna chance di postseason.

Questa partita porta la firma indelebile di un solo giocatore: Josh Jacobs. Suo il walk-off TD da 86 yard che ha mandato i titoli di coda, sue le 303 yard dalla linea di scrimmage che lo sparano in top 10 all-time per yard su singola partita nella storia della NFL.

Non è un caso che stia facendo questo popò di stagione proprio quest’anno che (non avendo ricevuto l’opzione per il quinto anno nel contratto da rookie primo giro) va in scadenza?! No, vero?!

Degna di nota anche la partita di Perryman, lui nel grigiore generale della difesa Raiders, sta portando avanti una stagione da migliore nella lega del ruolo o almeno un top 10. Domenica è arrivato anche l’intercetto.

A proposito di intercetti: Carr è riuscito a lanciarne uno al primo gioco della partita ed un altro 6 tentativi dopo.

Durante il primo intercetto però è successa una cosa troppo strana, sfuggita anche agli arbitri:

https://twitter.com/Sanjit__T/status/1597101612891537409

Quello che avete visto è il 15esimo intercetto di Quandre Diggs da quando Matt Patricia nel 2019 lo accompagnò alla porta assieme ad un settimo giro per ottenere un quinto giro da Seattle. Non la mossa del secolo.

Altro difensore che meriterebbe altri elogi ma alla fine viene spesso inglobato da prestazioni di squadra deludenti: ma quanto è forte Max Crosby?

Rams 10 – Chiefs 26

L’immagine più significativa della partita? Aaron Donald che fa puccettone a Mahomes:

Di solito quando in stagione segni 3 nomi diversi come QB titolare di partita, non è un segno buono. Il problema dei Rams è che il record stagionale quest’anno ha iniziato ad essere deficitario ancor prima che iniziasse la rumba dei quarterback.

Capisci che non sarà una buona serata quando a metà secondo quarto, ti giochi un fake punt per rimanere aggrappato alla partita, lo converti…e 4 down dopo ti trovi una manciata di yard più avanti a puntare di nuovo.

Frizzanti i no look pass di Mahomes, ma prima o poi doveva succedere: a forza di non guardare dove si lancia si finisce per piazzarla in pancia al difensore. Non puoi nemmeno giustificarti con “non l’ho visto”, non l’hai proprio guardato…

Altra cosa che non s’è vista nelle ultime 26 partite giocate dai Chiefs tra novembre e dicembre: la sconfitta.

Quando il tuo miglior CB nonché tra i migliori della lega da anni, Jalen Ramsey, viene battuto in agilità e fluidità dal tight end avversario. devi preoccuparti. Ma quando il tight end avversario è Travis Kelce, non sei tu che ti devi preoccupare, è il resto del mondo a doverlo fare: illegale.

Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io:

https://twitter.com/YahooSportsNFL/status/1596985516645584897

Saints 0 – 49ers 13

Quarto shut out stagionale in NFL. I Saints erano stati coinvolti anche nell’ultimo, ma dalla parte giusta: Week 8 Raiders lasciati a 0 proprio da New Orleans. Gli altri due arrivano dalla prima parte di stagione: Week 2 Colts a 0 contro i Jaguars, Week 5 Detroit incredibilmente a 0 contro i Patriots.

A proposito di “shut out”, è solo il quarto subito dai Saints negli ultimi 25 anni: la cosa surreale è che tutti sono arrivati sempre e solo per mano dei 49ers (1997 Week 9, 1998 Week 6, 2002 Week 17 e 2022 Week 12).

I Saints hanno fatto tanta fatica in attacco, ma sono comunque riusciti ad arrivare, specie nella seconda metà, in zona “punti”: i turnover (inclusi quelli on downs) hanno fatto il resto. 0/2 in redzone e tutti a casa.

Al di là di tutto comunque San Francisco, pur non riuscendo a mettere tanti punti sul tabellone, non è mai sembrata in grado di perderla. Troppo più completa in ogni aspetto del gioco.

Hanno fatto diventare attese e quasi ineluttabili giocate come quelle del fumble forzato da Polam…Hufanga o il sack di Bosa sul 4th& goal, arrivate entrambe nel quarto periodo. E, senza trascendere in misticità sul field goal sbagliato nel terzo quarto, dove comunque una falsa partenza in qualche modo indotta aveva complicato l’esecuzione (da 43 a 48 yard).

Packers 33 – Eagles 40

Probabilmente abbiamo visto gli ultimi snap con la maglia di Green Bay di Aaron Rodgers…per questa stagione (paura eh…)!

Al di là dei problemi fisici (nel Sunday Night, al pollice della mano di lancio che già aveva dato noie nell’ultimo mese, si è aggiunto un colpo alle costole), Green Bay è ormai fuori dai giochi in questa stagione disgraziata, sarebbe giusto dare l’ultimo mese di partite a Love e capire i contorni dell’ennesimo drama nel ruolo nella prossima offseason.

Anche perché vogliamo capire quanto incida la lingua a tergicristallo durante le operazioni di lancio di Jordan Love.

Uno che sta mostrando che nel 2023 potranno contare su di lui è sicuramente Chrstian Watson: altro big play, altro TD, sesto nelle ultime 3.

Il running game (disegnato o improvvisato) di Philadelphia è qualcosa di diverso, non è facile farsi trovare pronti per arginarlo. 21 primi down su corsa in una partita vi sembrano tanti? Non è una impressione sbagliata…è solo il massimo NFL all time eguagliato. Il fatto che si incastoni in una partita da 29 primi down totali lo rende ancora più particolare.

Per il resto troppo poco cinica e spietata Green Bay per portare a casa una partita che si era messa sui binari da punteggio alto.

No al football moderno, no alla pay-tv:

Della NFC East tutta ai playoff abbiamo già detto, la cosa ancora più curiosa è che se finisse tutto ora, gli Eagles avrebbero il bye e quindi sarebbe addirittura possibile avere un divisional weekend giocato solo da squadre di una stessa division.

Steelers 24 – Colts 17

Partiamo dal fondo: cosa c’avrà fatto, dopo la partita, Jeff Saturday con i timeout che non ha usato?

Pickett gioca una buona partita, molto disciplinata e la sensazione è che con un paio di drop in meno dei suoi ricevitori sarebbe stata proprio perfetta.

Per carità, questa era una partita tra due squadre claudicanti e inesperte, benché in ruoli diversi: finché gli errori li fanno Saturday o Pickett tanto tanto, ma quando li fanno Tomlin o Matt Ryan….ecco, Matt Ryan gioca una partita da 6, ma ci infila due turnover da cilicio.

Per Alec Pierce (per nulla coinvolto questa notte) e per George Pickens ci sarà un futuro molto roseo, appena troveranno attacchi aerei un po’ più stabili. Nel frattempo chi li ha scelti in fondo al secondo giro come, rispettivamente, 12esimo ed 11esimo WR scelto un po’ gongola.

Che classe di ricevitori questa del 2022?!

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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