Liegi Bastogne Liegi 2023 – Preview

Sembrava ieri che stavamo in ansia ai piedi del Poggio e invece domenica chiudiamo la stagione delle classiche primaverili con la quarta monumento dell’anno, la Liegi Bastogne Liegi. Riuscirà Pogacar a completare il trittico delle Ardenne e aggiungersi a Rebellin (2004) e Gilbert (2011), unici fin qui a riuscirci? Riuscirà Evenepoel a bissare la vittoria dell’anno scorso, considerando che negli ultimi 17 anni abbiamo avuto 15 vincitori diversi (Valverde unico a ripetersi dal 2006, 3 vittorie)?

Nella storia, poi, è successo solo due volte di avere lo stesso vincitore per Fiandre e Liegi: 1969, 1975. In entrambi i casi il ciclista si chiamava Eddie di nome e Merckx di cognome.

L’Italia l’ha vinta 12 volte (di cui 4 con Argentin, solo l’Eddie di cui sopra ne ha vinte di più: 5), seconda nazione dietro al Belgio (59) e ben distanziata dalla terza (Svizzera, 6). Sarà però complicato muovere questo contatore, anche considerando che nelle ultime 10 edizioni, abbiamo messo sul podio solo una volta un nostro connazionale: Formolo, secondo nel 2019.

Favoriti

Remco Evenepoel (Soudal) – L’obiettivo stagionale è senza dubbio il Giro d’Italia ed è sostanzialmente alle porte. Remco non corre dal Catalogna (fine marzo) e forse avrebbe voluto fare come Roglic (rivale in Spagna e ovviamente poi anche in Italia) che salterà la Liegi. Ad ogni modo quando si attacca il numero sulla schiena, il belga fa cose e ce le aspettiamo anche domenica, pur se la condizione non dovrebbe essere quella che l’anno scorso gli ha permesso di farsi 30+ km da solo e sarà complicato per lui tenere gli attacchi di Tadej che invece…

Tadej Pogacar (UAE) – …che invece arriva sostanzialmente al picco della sua prima parte di stagione, con una condizione che non ha mai avuto e che raramente si è vista. Dopo questa andrà in pausa, per preparare poi per il Tour. In questi mesi abbiamo visto un corridore totalmente dominante, ingiocabile. L’anno scorso non c’era per problemi familiari, 2 anni fa l’ha vinta passando sotto l’ascella di Roglic, quest’anno si fa fatica a pensare ad uno scenario che non lo veda esultante, ciuffo al vento.

Thomas Pidcock (Ineos) – Il vincitore delle Strade Bianche è stato uno dei pochi in grado di battere Jumbo e MVDP+Pogacar in questa campagna di classiche. La Liegi sembra poter fare al caso suo, forse ancor più delle classiche sul pavé e l’infortunio subito alla Tirreno sembra definitivamente assorbito. Non sarà facile anticipare gli altri due, ma se c’è uno che può sorprenderli può essere lui.

Outsider

Attila Valter (Jumbo) – Più lui che Benoot, ma siamo lì. La Jumbo non porta Roglic (e nemmeno Van Aert), dovrà “arrangiarsi” con due ottimi pedalatori. Grosso modo è la Jumbo che abbiamo visto a Siena, sperando che i due si siano capiti nel frattempo. L’ungherese di inizio stagione comunque volava, ora pare un po’ calato, ma per caratteristiche è un percorso dove può far bene (quanto meno piazzarsi).

Alexey Lutsenko (Astana) – Ultime due settimane molto buone del kazako che sta provando a rimettere l’Astana sulla mappa. Domenica scorsa in Olanda ha mostrato anche ottimo acume tattico. La cosa singolare è che pur avendo caratteristiche molto adatte per la Liegi, Alexey non ha fatto mai nulla nelle 5 volte in cui l’ha corsa.

Enric Mas (Movistar) – Abbiamo ancora negli occhi il Mas di fine stagione 2022, quello che fa primo al Giro dell’Emilia e secondo a “il Lombardia” e che dimostra che può correre per vincere anche determinate classiche. Quest’anno finora ha racimolato tre top 10 su tre nella generale di 3 corse da una settimana (Andalusia, Tirreno-Adriatico, Paesi Baschi) ma tutte abbastanza ninjesche. Probabilmente la Liegi è il vero obiettivo di questa prima parte di stagione che comunque è e deve essere scarica per lui che poi punterà fortissimo a Tour-Vuelta.

Mikel Landa (Bahrain) – Strano mettere Landa come possibile outsider di una vittoria di una monumento, per lui e per i landisti la vittoria è così volgare. Il basco però sta molto bene quest’anno: questa primavera ha mostrato un’ottima condizione, seppur non troppo appariscente: tanti piazzamenti nei 10, fino al terzo posto sul muro di Huy di mercoledì, e zero vittorie. Nel 2019 qua fece settimo, ecco uno scenario per vederlo vincente è abbastanza improbabile, ma nei 10 vorrebbe entrarci.

Dark Horses

Maxim Van Gils (Lotto) – Uuuuuh, come mi piace lui (ma forse non la correrà, ndr)! Quasi a fari spenti sta facendo una stagione piena di piazzamenti, anche in corse di livello altissimo (top 10 in due tappe del Catalogna e sempre nei primi 10 nelle ultime tre corse fatte: Limburg, Amstel e Freccia Vallone). Ha un rapporto ancora spigoloso con la vittoria, ma è in crescita.

Ben Healy (EF) – Uno dei corridori più in forma degli ultimi giorni, scattante, coraggioso e dotato di gran resistenza. La Liegi (tolto l’anno scorso) la vince chi è più paziente e parsimonioso, chi meno si espone, chi più attende. Ecco a lui non farebbe schifo smuovere le acque prima e gli altri hanno capito che non è da sottovalutare.

Romain Bardet (DSM) – Metterlo tra gli outsider mi pareva troppo, però sul muro di Huy ha rischiato di tamponare chi lo precedeva da tanto era partito carico. Ocio!

Sarei Sorpreso

Neilson Powless (EF) – La EF sta facendo una stagione gagliarda, magari non sempre vincente, ma di sicuro sempre protagonista in varie corse e in varie fasi delle corse stesse. Di Powless abbiamo parlato spesso bene, ma pare piuttosto in calo nell’ultima settimana.

Italiani

Qua abbiamo una base più ampia rispetto alle corse sulle pietre, anche se sembrano mancare al momento i Bettiol. Intanto una menzione d’onore per Francesco Busatto, che ovviamente non correrà domenica, ma che sabato scorso ha vinto la versione per U23, primo italiano a riuscirci e prima vittoria in carriera (se non l’avete già fatto vi consiglio l’ascolto di questa puntata di 53×11, dove ad inizio aprile lo abbiamo intervistato e dove parlava già di quella corsa).

Tornando al futuro prossimo: pur scrivendo questo articolo a start list decisamente incompleta ed ufficiosa, le nostre speranze principali si appoggiano sulle gambe di Andrea Bagioli e Giulio Ciccone. Entrambi attraversano un buon momento di forma: l’abruzzese quinto alla Freccia Vallone e con un ottimo inizio di stagione (top 10 in 3 corse di una settimana, 2 vittorie di tappa, battendo anche Roglic+Evenepoel), dovrà guardarsi anche dalla concorrenza interna (Skjelmose e l’intramontabile Mollema). Bagioli sta facendo molto bene (due top 10 tra Brabante e Amstel) e ce lo aspettavamo molto più avanti alla Freccia Vallone.

Merita una menzione anche Matteo Sobrero, nel miglior momento della sua giovane carriera. Mentre Lorenzo Rota non sembra ancora quella ammirato nella passata stagione, peccato perché su queste strade ce lo aspettavamo protagonista. Lui come Andrea Piccolo.

Dove Seguirla

In TV – Diretta integrale sia per Rai Sport che per Eurosport, se poi non si vuole essere interrotti da pause pubblicitarie, si consiglia il player di Discovery+/Eurosport.

Twitter – L’hashtag ufficiale sarà #LBL; per i commenti collegati alla telecronaca di Eurosport #EurosportCiclismo; consigliamo anche la lista Ciclismo con alcuni degli account di commento più interessanti; ovviamente l’account di 53×11 sarà sul pezzo, pietra dopo pietra.

Podcast – Con 53×11 ci trovate sabato mattina, dalle 12 sul canale Twitch in DIRETTA per la preview chiacchierata (anche con voi) della corsa. La puntata sarà poi disponibile on demand sui vari canali di distribuzione legati alla famiglia Vox2Box, ad esempio qua per Spreaker, oppure qua per Spotify.
Piccolo spazio promozionale dedicato anche ad Angliru – Ciclismo all’insù, altro podcast ciclistico che merita assolutamente l’ascolto!

Startlist

Da FirstCycling.com

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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