NFL in Pillole – Championship

Partiamo dal fondo: a Glendale, tra due settimane, si sfideranno le due numero 1 delle singole conference. Quindi è andato tutto secondo logica? Ni.

49ers 7 – Eagles 31

Doveva essere la partita più bella dell’anno, i presupposti per esserlo c’erano tutti. Le due squadre più complete della lega, nel palcoscenico più importante. Siamo rimasti delusi. A meno di essere tifosi di Philadelphia (cosa che mi ben guardo dall’essere).

Battute a parte, è ovviamente una delusione giustificata da fatti “contingenti” a ciò che è avvenuto in campo: tipo l’infortunio di Purdy. E tante altre piccole cose che però sono andate tutte verso Philadelphia e che Philadelphia è stata brava a farle andare verso di lei.

Tipo la ricezione/non ricezione sul quarto down nel primo drive di DeVonta Smith. Intanto gesto atletico spaventoso. Seguito da un gesto “furbo” di Smith che invita i compagni a andare in fretta a fare lo snap successivo, diminuendo il tempo a disposizione di San Francisco per lanciare un eventuale challenge. Il replay in cui si vede chiaramente che sarebbe stato incompleto (e turnover on down) arriva fuori tempo massimo e Phila passa da una “palla persa” a 7 punti, grazie ad un running game che specie vicino alla endzone ha funzionato ieri sera come durante l’anno (record di TD su corsa per una stagione, playoff inclusi).

Pollo Shanahan e il suo staff? Boh, magari sì, magari nel vedere Smith così frettoloso doveva lanciarlo senza vedere l’immagine giusta? E cadere in un eventuale “mind game”? È un mondo di furbi, ci vuole la cazzimma.

La partita era quindi iniziata già male per i 49ers e ancora non c’era stato l’infortunio di Purdy: Reddick (partita/stagione mostruosa) che arriva come un treno sul braccio del QB3 di SF, provoca il fumble e mette fuori gioco il gomito dell’avversario: pieno, cavallo e carrè

È colpa di Shanahan/Ryans che hanno messo un TE a bloccare sul miglior rusher avversario? A parte che Phila credo abbia 3 o 4 miglior rusher. Non ho comunque le capacità per dire cosa fosse meglio fare o se è “solo” un bias per come è finita l’azione. Una cosa si può dire: la pass rush degli Eagles è uno dei punti di forza di questa squadra ed era un matchup critico ed interessante della partita, non penso debba sorprendere troppo l’abbia decisa (anche fosse per una sola azione) o quanto meno indirizzata verso di loro.

Sfatiamo un mito: non è vero che i 49ers e Kyle Shanahan riescono a far rendere un attacco con qualsiasi QB. Certo siamo dovuti arrivare al tier Josh Johnson inserito sostanzialmente senza rep in partita. Però, oh, mito sfatato. No?!

I drive centrali della prima parte di gara secondo me invece ci descrivono la forza dei 49ers: senza attacco, riescono sostanzialmente a silenziare gli Eagles. Hurts non è in giornata (qualche acciacco anche per lui) e il running game viene arginato quasi con facilità. SF in quel momento dava la sensazione di potersela ancora giocare, nonostante tutto.

E tutto cambia sul finire del secondo quarto: arriva un drive in cui gli orocremisi commettono una serie di falli sanguinosi: il drive del 14-7 non è Phila che ha trovato come punire la difesa di San Francisco, è San Francisco che fa errori su errori, falli su falli. Al resto ci pensa poi una goal line offense che è infermabile. 14-7.

Non si fa in tempo a pensare che “ultimo drive del primo tempo + primo drive del secondo tempo sono dei 49ers” e arriva il fumble su uno snap maltrattato da Josh Johnson (con Reddick ancora al centro dell’azione con il recupero) e successivo TD in campo corto della partita: 21-7.

All’halftime manco gli adjustment le arance possono fare il miracolo.

Arriva anche la concussion a Josh Johnson, i buoi erano già scappati, assieme alle aquile.

Quando Purdy è costretto a rientrare in campo, la prima cosa che dice nell’huddle è “non riesco a lanciare” ed infatti credo tenterà un solo lancio a partita comunque non così finita nel punteggio. Tutto quello che viene dopo onestamente è il nulla.

A quel punto c’è solo un po’ di frustrazione da smaltire, qualche rissa qua e là, Trent Williams che si incazza, Joe Staley (ex da poco di SF) che bisticcia un po’ sui social con i giocatori Giants.

Resta quella sensazione di spettacolo mancato, a meno di essere tifosi Eagles.

Bengals 20 – Chiefs 23

Una sensazione che, per fortuna, non resta dal secondo championship, che pur con QB zoppicanti ed un finale decisamente “anti-climax“, ha rispettato molto di più le attese. (Pur vedendo vincere la squadra per cui non simpatizzavo, ma questo è un mio problema).

I Chiefs battono finalmente Burrow: per la legge dei grandi numeri (che poi così grandi non sono…) doveva succedere ed è successo. Con buona pace del sindaco di Cincinnati. Come ha tenuto a sottolineare subito Kelce:

https://twitter.com/BleacherReport/status/1619899521525481472

La partita ha ricalcato, seppur con contorni molto più smussati, il championship dell’anno scorso: primo tempo meglio Kansas City, secondo tempo con Cincinnati che esce alla grande dagli spogliatoi, ma che questa volta non riesce a dare continuità a quel trend. Ultimo quarto molto equilibrato, in cui gli attacchi vanno in difficoltà.

Una difficoltà accentuata dal fatto che le corse, che ci aspettavamo poco efficaci, hanno mantenuto le basse attese: i Chiefs hanno corso a 2.1 di media (20 tentativi), Pacheco è stato un fattore più tattico con qualche ricezione sugli screen che fattuale. Ai Bengals è mancato tantissimo Mixon, tanto decisivo nel divisional quanto impalpabile ieri.

Ovviamente al running game di Kansas City (e all’attacco in generale) è mancata la mobilità di Mahomes, ma vale la pena sottolineare che Mahomes con una gamba sola resta su un tier irraggiungibile per la gran parte dei QB con due gambe. In più la giocata decisiva, arrivata nei secondi finali, è stata una rarissima “scramblata” del QB dei Chiefs.

Nel mezzo Cincinnati aveva registrato alla grande una pass protection che nei primi due drive aveva “prodotto” 3 sack subiti (ed una false start). al centro della linea le due guardie di riserva stavano rimpiangendo la scelta di giocare a football, con Chris Jones che le stava prendendo a schiaffi.

Per Jones sono arrivati anche i primi due sack in post season (più un altro tackle for loss): i primi della sua carriera ai playoff (alla 14esima partita), aberrazione statistica per uno dei migliori DT della lega negli ultimi 10 anni, che in carriera è a 65 sack in poco più di 100 partite.

I Bengals avevano quindi rimesso in piedi la contesa, partendo da lanci veloci, screen, dando fiducia alla linea e costringendo la pass rush avversaria a stare più “accorta”, per poi riprendere a martellare anche sul profondo coinvolgendo prima Higgins (sicuramente il più continuo dei suoi) e poi Chase che nel secondo tempo ha mostrato sprazzi di dominio assoluto. Il tutto andando a punire il vero punto debole dei Chiefs, nonostante l’ottimo McDuffie: le secondarie.

E poi è arrivato Ossai con quella spinta mezzo secondo in ritardo, mezzo metro fuori dal campo, a regalare il calcio della vittoria: eccolo l’anti-climax di cui sopra.

Senza quel fallo Mahomes avrebbe avuto un altro lancio per guadagnare una manciata di yard, anche meno di 10, per provare comunque a mandare in campo Butker per lo stesso esito poi avuto in realtà. Ma così è stato tutto molto più facile, anche in una serata abbastanza ventosa.

Ossai poi in lacrime sulla sideline: spezzacuore. La sciocchezza resta, resterà, lui lo sa.

Insomma ci siamo, siamo arrivati alla fine di questa stagione, manca una sola partita, la più importante, il Donna Kelce Bowl o l’Andy Reid Bowl

Le narrazioni sono già iniziate, ci sono due settimane e 60 minuti di football per renderle leggende.

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *