New York Giants 2015 – E va bene così…

tom-coughlin

Dando un rapido sguardo alla offseason dei Giants per questa stagione, la sensazione è che tutto sommato questa franchigia navigasse in buone acque ed avesse bisogno giusto di un paio di innesti ed un pizzico di fortuna in più per poter essere nuovamente una contender. D’altronde chi meglio di loro può spiegarci come si vincono i titoli? Non c’è bisogno di vincere 13 14 partite in regular season, ne bastano 3 o 4 ben assestate a gennaio.

Scherzi a parte, sarà la stagione 2015 a dirci se le poche ma mirate aggiunte saranno sufficienti per i playoff, prima delle risposte del campo però resta l’impressione che almeno da un paio di stagioni questo ambiente avesse bisogno di uno scossone dal punto di vista della guida: Coughlin (probabilmente anche per una giusta riconoscenza) resta invece ben saldo al timone e le voci di un pensionamento sono state spazzate via dal rinnovo contrattuale firmato a marzo che lo legherà ai Giants sino alla stagione 2016.

OFFENSE

Eli Manning viene dalla sua miglior stagione in carriera, bizzarro che sia legata alla peggior stagione dei Giants da quando ne è diventato lo starter ufficiale: per una volta viene smentita l’equazione che semplicisticamente vuole che il successo sia totalmente connesso alle prestazioni del QB. Manning nel 2014 ha lanciato completi per il 63,1% dei passaggi tentati (massimo in carriera), 4410 yard (meglio solo nel 2011, quando ne lanciò 4933), 30 TD (meglio solo nel 2010 quando furono 31) e solo 14 intercetti, praticamente la metà di quanto fatto l’anno precedente (furono 27). Il tutto in una stagione in cui il running game ha faticato, la linea si è presa molte colpe, il ginocchio del miglior ricevitore della squadra (Victor Cruz) ha salutato tutti dopo poche settimane e la squadra si è trovata spesso a rimontare, con il lancio che diventava prevedibilmente la prima, la seconda ed anche la terza opzione per avanzare.

In generale, il cambio di OC avvenuto la passata offseason, ha giovato non poco alle prestazioni del QB e poter ripartire da quelle basi garantisce senza dubbio margini di miglioramento nonostante l’età non più giovane del fratello minore di Peyton. Dietro ad Eli, Ryan Nassib e Ricky Stanzi non hanno mostrato nulla sinora in NFL e dubito possano mai farlo.

Il running game ha sofferto al di là di quelle che sono state le statistiche generali, comunque nella media della Lega: il problema principale è stata la salute, sia di runningback che di offensive linemen. La stagione 2015 da questo punto di vista è già iniziata male, con lo strappo ai pettorali durante una sessione in sala pesi dell’OT Will Beatty che sarà costretto a guardare in TV tutte e 16 le prossime partite dei suoi compagni. I tackle saranno quindi del tutto nuovi quest’anno con il primo giro Ereck Flowers che dovrà salvaguardare il lato cieco di Manning e il nuovo arrivato da Cincinnati, Marshall Newhouse, nell’altro lato. Per i ruoli interni finalmente potrà essere schierato Geoff Schwartz, acquisto di spicco della passata offseason che praticamente non è mai sceso in campo per problemi fisici nel 2014, mentre Justin Puigh è uno dei pochi che si è salvato anche considerando che quello appena trascorso è stato il suo primo anno tra i pro, ora vista la situazione globale della linea potrebbe essere schierato guardia. E un po’ la stessa cosa si può dire per la guardia, ora probabilmente centro (scelto al secondo giro 2014), Weston Richburg, chiamato a far meglio di J.D. Walton nello snappare e nel guidare i propri compagni (compito per nulla arduo a giudicare dai grade di PFF del suo ex compagno ed attuale giocatore dei Miami Dolphins).

Questa la rimescolata subita dalla linea che dovrà aprire varchi principalmente a Rashad Jennings, uno che in 5 anni tra i pro non ha mai giocato 16 partite e non ha mai superato le 170 portate. La sua prima stagione ai Giants è stata una mezza delusione, riuscendo ad essere più efficace in ricezione che su corsa, dove si è dovuto accontentare di un mediocre 3.8 di media, 1 sola partita (sulle 11 disputate) sopra le 100 yard e 4 TD; gli anni sono già 30 e non crediamo possa superare di molto questi parziali. L’obiettivo è portarlo a 200 corse, specie nei primi down e lasciare poi il posto a Vereen, runningback arrivato dai Patriots, che dovrà scendere in campo specie nei down di passaggio, dove può far valere la sua poliedricità. Quella di Vereen è una scelta molto intrigante, specie se vista nell’ottica di dare un’altro target ai lanci di Manning e non può che essere un upgrade se si considera che l’anno scorso a volte questo è stato chiesto ad Andre Williams, che aveva proprio nell’incapacità di ricevere una delle pecche più rimarcate dalla sua carriera collegiale. Williams resterà buono per le situazioni di corto yardaggio, dove però al momento si sta giocando il posto proprio con Jennings.

Il reparto che più emoziona il tifoso Giants, ma anche l’appassionato di football in generale, è quello dei ricevitori: Odell Beckham Jr. s’è messo con prepotenza sulla mappa della NFL e per quanto mostrato una volta entrato in campo non facciamo fatica a ritenerlo il miglior WR della NFL per la stagione 2014. La presa-scorpione ha fatto il giro del mondo ed anche il più distratto non se la sarà persa, ma non è solo quello, quanto una costante e continua incidenza nell’attacco dei Giants, benché ad un certo punto fosse ormai solo lui quello da sorvegliare. Considerando il talento immenso e una batteria di compagni che ne esce rafforzata, non facciamo fatica a credere in una sua stagione addirittura migliore dell’ultima. New York recupererà i servigi del già citato Victor Cruz: il ballerino di salsa più osannato della Grande Mela è sulla via del pieno recupero e dopo essersi praticamente alternato con Beckham nella scorsa stagione, ora formerà con lui un duo tra i più pericolosi dell’intera lega.

Attorno a loro poi si alterneranno Rueben Randle, che qualche credito se l’è già guadagnato nel sostituire Cruz, e il neo arrivato da Dallas, Dwayne Harris il cui contratto quinquennale a 17 milioni complessivi ne lascia presagire un utilizzo anche in attacco e non solo nei special team, dove peraltro ha dimostrato di sapersi rendere utile sia in fase di ritorno che in fase di copertura. Mentre a Preston Parker potrebbero restare solo le briciole, visto che il TE Larry Donnell, che sta recuperando da un infortunio al tendine d’Achille, vedrà spesso il campo.

DEFENSE

Siamo cresciuti con il mito che il DE dei Giants, chiunque esso fosse, a fine stagione sarebbe stato dominante. I prossimi due in rampa di lancio dovrebbero essere Damontre Moore (5,5 sack e mezzo l’anno scorso nonostante un utilizzo davvero con il contagocce, per lui solo 326 snap) e Owa Odighizuwa (terzo giro di quest’anno da UCLA). Mentre il secondo avrà il suo anno di apprendistato dietro ai titolari che garantiscono rendimento di alto livello (Jason Pierre-Paul e Robert Ayers), al primo viene chiesto un deciso miglioramento in ogni parte del gioco (non basta dedicarsi alla pass rush per giocare titolari e lo scarso utilizzo sinora va anche letto da questo punto di vista). Completa questo quintetto di ottima caratura George Selvie, arrivato da Dallas dove è stato recuperato ed ora autentico lusso come quinto uomo di rotazione pronto a subentrare se i giovani davanti a lui dovessero steccare od avere difficoltà di apprendimento. Infine s’è fatta definitiva chiarezza su quell’equivoco che era diventato Kiwanuka negli ultimi anni, lasciandolo andare per la sua strada…che ancora recita la dicitura “free agent”.

La linea è poi completata da 3 ottimi DT (Hankins, Cullen Jenkins e Kenrick Ellis): su tutti spicca Johnathan Hankins, giocatore di cui si parlava un gran bene in uscita da Ohio State e che dopo un anno di studio ha preso possesso del centro della DL.

Le difficoltà di questi ultimi anni non positivi in fatto di record e di prestazioni spesso sono state imputate ad un reparto di LB non all’altezza e sovente dilaniato da infortuni. Non c’è detto migliore di “chi è causa del suo mal, pianga sé stesso” se per invertire questo trend, un paio di anni fa, è stato firmato Jon Beason, che veniva da 5 partite giocate nei due anni precedenti. Attorno al suo recupero ruota molto del successo della difesa dei Giants, che al suo fianco hanno aggiunto J.T. Thomas dai Jaguars, mentre per il terzo posto sarà una lotta tra poveri, con Kennard favorito dopo una stagione positiva (seppur basata su pochi snap), davanti a Victor Butler (che in fatto di infortuni tra Dallas e New Orleans non s’è fatto mancare nulla, nemmeno una squalifica per doping nelle poche occasioni in cui era sano) ed a Johnatan Casillas, che nonostante l’esperienza ai campioni in carica, resta un buon special teamer e poco di più. Della compagnia di disperati che l’anno scorso è dovuta scendere in campo compasta da Jacquian Williams, Spencer Paysinger e Jameel McClain s’è salvato solo quest’ultimo, ma il numero di placcaggi messi a segno da questo terzetto a buoi spesso scappati dal recinto non mancherà ai tifosi Giants.

jon beason

Jon è arrivato il momento di mettersi il casco

Il reparto difensivo è completato da delle secondarie per buona parte tutte da scoprire: le novità però non riguardano i CB dove Dominique Rodgers-Cromartie e Prince Amukamara continueranno a consolidare il loro status di CB di alto livello, dietro a loro ci sarà lotta tra Trumaine McBride, Chykie Brown e Jayron Hosley per il ruolo di nickelback. Saranno invece da seguire con attenzione le due nuove safety arrivate via draft che rischiano di essere titolari sin da subito: per Landon Collins (secondo giro, arrivato anche grazie ad una trade up) più che di rischio bisogna parlare di certezza, mentre sta ben impressionando Mykkele Thompson (che già per il nome merita una chance) pescato al quinto giro da Texas.

COACHING STAFF

Come s’è già detto in apertura, la sensazione è che Coughlin meritasse di essere sostituito: ha dato molto a questa franchigia, forse tutto. Dopo aver sostituito l’OC compagno di mille battaglie (Kevin Gilbride) la passata stagione, quest’anno è toccato al DC (Perry Fewell) il compito del capro espiatorio: al suo posto è ritornato Steve Spagnuolo, che in realtà fuori da New York non ha brillato come ci si aspettava potesse fare dopo i fasti raggiunti proprio guidando questa difesa nel titolo del 2007 e nella stagione da 12 vittorie nel 2008. Se le sue prestazioni si riavvicineranno a quanto visto in quel periodo e se dovesse avere lo stesso effetto sortito dal cambio di OC dell’anno scorso ai Giants sarebbe lecito sognare. Mentre all’offensive coordinator, Ben McAdoo, si chiede solo di essere leggermente più equilibrati, nonostante poi a livello di RB e più in generale di running game non sembra si sia fatto molto per metterlo nelle giuste condizioni di esserlo.

PREDICTION

Alcuni buchi evidenti sono restati (in LB non sembra siano arrivati grossi miglioramenti, idem per gli appena citati RB) ed in sostanza, nei pregi e nei difetti, i Giants sembrano siano rimasti la stessa squadra degli ultimi anni. Una squadra che farà fatica nella gestione del cronometro e nell’arginare gli attacchi altrui, ma che saprà regalare ai proprio tifosi giocate altamente spettacolari. Per andare ai playoff serviranno diverse sorprese, il che può essere di buon auspicio considerando che la NFC East spesso ne regala, ma a bocce ferme sembrano altre le squadre che saranno in campo a gennaio.

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azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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