Divisional Playoff – Preview

#4 Cincinnati Bengals at #1 Tennessee Titans (di aza)

Sabato 22 gennaio, ore 22.30

Avessero potuto scegliere la loro avversaria per il divisional, entrambe le squadre si sarebbero prese. Questa tra le partite del weekend è quella con meno fascino storico, ma sulla carta resta una sfida molto equilibrata, un po’ perché i Titans sono dipinti come una numero 1 piuttosto particolare, un po’ perché i Bengals hanno vinto ma non convinto del tutto nel turno precedente.

Cabalisticamente parlando: i Titans sono tra le 4 squadre, dal 1990 in avanti, ad aver già subito 2 sconfitte al divisional con il seed n.1. Le altre tre (Dallas, Denver e Kansas City) nello stesso span però hanno anche vinto un Super Bowl, che sia la loro volta per raggiungerle anche qua? (Siamo scettici…)

In generale, sempre dal 1990, anno in cui si è passati ai playoff a 12 (ora siamo a 14, ma il “calderone” è lo stesso), 16 volte una n.1 ha perso al divisional (25%), 14 volte ha vinto il Super Bowl.

Attacco Titans vs Difesa Bengals

L’attacco dei Titans recupera Derrick Henry, certo bisognerà vedere in che condizioni dopo uno stop lungo mezza stagione ed un recupero in extremis per questa postseason. Il RB, ex Alabama, è senza dubbio un catalizzatore di attenzioni (degli avversari) e di tocchi (per il proprio attacco). In suo assenza comunque il triumvirato Foreman-Hillard-McNichols, dopo un comprensibile periodo di assestamento, si è ben comportato non facendo sentire troppo la mancanza del King, almeno in fatto di numero di corse, yard e medie a portata.

L’attacco, stando anche alle assenze ed agli acciacchi di AJ Brown e Julio Jones, non è sembrato però molto efficace, vedendo calare in maniera sensibile la media punti segnati (da 28,38 a 21,33) tra lo stint con Henry e quello senza.

In questa partita comunque ci aspettiamo un running game centrale nel game plan dei Titans, a prescindere dalla condizione di Henry. Abbiamo visto nel wild card game contro i Raiders come Jacobs sia stato estremamente efficace contro la difesa dei Bengals, una spina nel fianco anche fuori dal backfield (in questo occhio a McNichols). I Titans rispetto ai Raiders partono da una base molto più solida (141 yard a partita, quinti NFL in stagione, anche Las Vegas con 91 era quinta, ma dal basso) e potrebbe esplorare in maniera molto più influente questo matchup.

D’altro canto quella appena trascorsa non è stata la miglior stagione di Tannehill: i 14 intercetti sono il secondo peggior risultato in carriera, le 7.0 yard per attempt si avvicinano sinistramente a quello che era il Tannehill nei primi anni ai Dolphins. Certamente hanno pesato un Julio Jones a mezzo servizio, con gli ultimi gettoni da spendere ed il fatto che AJ Brown non sia quasi mai stato al 100%. In molte partite il go-to-guy è stato Nick Westbrook-Ikhine, undrafted 2020 e dal nome meraviglioso, che va bene sul profondo, ma sulla carta le ambizioni ad inizio anno del reparto erano altre…

Insomma i Titans non sono qui per l’attacco, per lo più medio e che per alcuni aspetti ha anche un po’ deluso. La difesa dei Bengals è anch’essa media, per di più settimana scorsa ha perso dei pezzi importantissimi, entrambi in linea: di sicuro il DT Ogunjobi non ci sarà, mentre per il recuper della stella del reparto, Trey Hendrickson, sono nelle mani del temibile quanto sacrosanto concussion protocol.

Da seguire il doppio duello Julio Jones + AJ Brown vs Awuzie + Hilton.

Attacco Bengals vs Difesa Titans

Mixon è secondo chi vi scrive uno degli elementi principali, ancorché meno “appariscente”, di questo attacco, ma in questa partita possiamo tranquillamente toglierlo dallo scacchiere: contro i Titans non si corre, sia come numero di tentativi (368, dietro solo ai 366 della Tampa Bay di White, David e Vea…) che come yard: 84 e spicci a partita, sostanzialmente pari con i Ravens, primi.

E non è una questione delle situazioni di punteggio che si vanno a creare in una partita. Ai Bengals però non potrebbe dispiacere del tutto questa cosa: a Burrow potrebbe interessare molto andare ad esplorare le secondarie, dove invece sono mediamente più umani (attorno alla media NFL in molte statistiche) e dove pagano soprattutto dei cornerback spesso sospetti.

Occhio però alla coppia di safety tra le più forti della lega (testa a testa con quelle di Buffalo): Kevin Byard (non a caso all-pro) e, quando sano, Amani Hooker.

Il difficile compito del QB dei Bengals sarà quindi duplice: con un occhio tenere l’attenzione sulla pressione in arrivo da Harold Landry (prima stagione in doppia cifra di sack ed in costante crescita in questi 4 anni nella lega) e con l’altro non dimenticarsi mai della presenza in raddoppio di Byard (13 passaggi deflettati, 5 intercetti e tanto altro ancora).

Forse la safety sarà spesso in aiuto su Chase (che ha dominato contro i Raiders) ed ecco che allora ci aspettiamo una gran partita da parte degli altri due (Higgins in primis e Boyd): Cincinnati ha le armi per non andare “rotta” su 60 minuti di football.

Conclusioni

È una partita equilibrata sulla carta, anche perché rispetto alle altre sfide, qua sembrano essere di più gli aspetti del gioco in cui nessuna delle due squadre sta al vertice della NFL.

Nonostante il seed, al sottoscritto questa sfida puzza un po’ di upset (#BimboDeiBengals lo sapete…). Il punteggio sarà ravvicinato, la vittoria sarà di Cincinnati.

#6 San Francisco 49ers at #1 Green Bay Packers (di angy)

Domenica 23 gennaio, ore 2.15

Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?

Nelle radio (o nella radio) di Green Bay stanno passando a manetta questa canzone dal tempestoso fischio finale di domenica quando i San Francisco 49ers hanno espugnato il campo dei Dallas Cowboys e si sono qualificati per il divisional NFC che li vedrà di nuovo opposti a quei Packers che hanno eliminato, anzi sonoramente eliminato, nelle ultime 3 sfide di playoff, di cui una proprio giocata in una gelida serata tipica del Wisconsin.

Certo, le due squadre arrivano a questa sfida da un percorso diverso, con aspettative diverse e con una condizione diversa, ma questi precedenti saranno sicuramente un tarlo nella mente dei giocatori dei Packers anche se la recente sfida di regular season, vinta con un calcio allo scadere di Crosby e dopo una finalmente convincente partita giocata da Rodgers contro la squadra che tifava da bambino, potrebbero aver spinto quel tarlo fuori dalla mente di Green Bay.

La squadra di LeFleur arriva a questo divisional forte del riposo concesso al seed numero 1 dal nuovo formato dei playoff NFL e con una rinnovata salute grazie al sempre più probabile recupero di infortunati di lungo corso: c’è sempre il dubbio che la sosta possa portare un po’ di indecisione, specie ad inizio partita, ma a gennaio è più importante il riposo e la freschezza che altro.

San Francisco ci arriva sulle ali dell’entusiasmo delle ultime 2 partite giocate e vinte in trasferta ma anche con le scorie fisiche che queste 2 intense sfide hanno lasciato, con la speranza che Bosa e Warner recuperino perché altrimenti la sfida rischia di non cominciare neanche.

Attacco Packers vs Difesa 49ers

L’uomo dell’argilla (soprattutto in testa) viene da un’altra stagione al limite della perfezione per quanto riguarda il gridiron, e la connection con Davante Adams è quasi illegale, ma già altre volte ha dimostrato di soffrire i playoff e soprattutto la sfida con i 49ers e quindi i tifosi di San Francisco non hanno che da appigliarsi a questo per sperare di tenere la partita sui binari dell’equilibrio.

Nonostante i tanti infortuni nel corso della stagione la linea offensiva dei Packers non ha mai sofferto più di tanto, anzi è stata uno dei punti di forza della stagione aiutata anche dal fatto che Rodgers ha tenuto sempre poco in mano la palla. Paradossalmente il fatto di recuperare qualche degente di lungo corso proprio per questa sfida potrebbe essere un’incognita perché andrà a minare l’equilibrio raggiunto dall’OL in questa stagione, specie contro un front 4 dei niners che sa sfruttare molto bene gli stunt tra i DL per creare delle linee di aggressione verso il QB più libere del solito.

Creare pressione dall’interno della linea è sempre un fattore decisivo nelle sfide contro i top QB della lega, e quindi il DC DeMeco Ryans deve sperare in una grande giornata del duo Armstead-DJ Jones per togliere il timing di lancio a Rodgers, altrimenti, per quanto il rookie Thomas sia in continuo miglioramento e Moseley è parso essere tornato in forma dall’infortunio, sarà un incubo per la sua difesa pensare di limitare il reparto ricevitori dei Packers.

Nelle ultime settimane i 49ers hanno giocato molte più zone coverage per cercare di proteggere i propri cornerback, tendenza però parzialmente invertita domenica scorsa dove si sono affidati molto più spesso alla single coverage: ma tanto Rodgers to Adams può far male in qualsiasi modo (basta ritornare all’ultimo drive della sfida in regular season) e quindi è inutile farsi troppe pippe mentali.

Il gioco di corsa di Green Bay non viene nominato molto tra i loro punti di forza, ma Aaron Jones e A.J. Dillon sanno fare male in diversi modi, anche in ricezione, e i 49ers devono sperare che Fred Warner non sia limitato dai problemi alla caviglia avuti nell’ultimo quarto della Wild Card per cercare di far diventare l’attacco dei Packers monodimensionale. Anche se poi Green Bay può tranquillamente ucciderti solo con i lanci.

Attacco 49ers vs Difesa Packers

Come sta la spalla di Garoppolo? Meglio o peggio del pollice? Comunque sia è gennaio, sono i playoff e come ha detto lui stesso è inutile pensarci, bisogna giocare sopra il dolore e cercare di fare del proprio meglio.

Nella già citata partita alla terza settimana della stagione il buon Jimmy aveva fatto un ultimo drive spettacolare e aveva portato avanti i niners a poco più di 30 secondi dalla fine e prima che la prevent defence, che mai in stagione è stata un fattore positivo per San Francisco, non riuscisse a fermare Rodgers ed i suoi: nelle ultime settimane, anche a causa degli infortuni, non è riuscito ad essere costante per tutti i 60 minuti: sabato non servirà solo la costanza però, bisognerà anche far male alle secondarie dei Packers sfruttando soprattutto la zona tra LB e DB che è si quella più a rischio d’intercetti ma anche quella che può assicurare un basso tempo di lancio (in modo anche da evitare ulteriori colpi) e che può portare yard after catch puntando sull’elusività di Aiyuk e Samuel soprattutto.

Samuel meriterebbe un discorso a parte perchè ormai non è solo un WR ma anche un RB a tutti gli effetti che viene utilizzato anche per corse centrali: attenzione che per ora con lui schierato nel backfield si sono viste poche play-action, per ora appunto…

La difesa di Green Bay sfrutterà i ritorni dagli infortuni e la freschezza per portare quanta più pressione possibile, specie dal lato destro della linea offensiva dei niners, in modo sia da colpire Garoppolo che da farlo uscire dalla tasca dove non si trova a suo agio: attenzione però che questa aggressività non venga sfruttata da Kyle Shanahan con qualche screen o con bootleg.

Per dare più protezione alla linea Kittle verrà tenuto più a bloccare come nelle ultime 3 settimane o verrà cercato come nelle giornate migliori? È evidente che la coperta è corta ma se San Francisco vuole fare la sorpresa si dovrà prendere parecchi rischi sabato.

Ci vorrebbe poi un capitolo a parte per i (not so) special team delle 2 squadre che in stagione hanno “regalato” una serie di perle da far accapponare la pelle ma abbiamo una decenza anche noi e quindi evitiamo di parlarne.

Conclusioni

È chiaro che in questa sfida c’è una favorita d’obbligo, la squadra del probabile back-to-back MVP della lega e seria candidata al Super Bowl, ma è anche vero che questa stessa squadra ha dimostrato a volte di riuscire ad incartarsi su se stessa senza un apparente motivo, e che ha spesso faticato quando di fronte si è trovata San Francisco: il loro vaccino (questa ce la perdonerete).

Riusciranno i 49ers a portare la sfida sul piano dei drive lunghi, fisici, snervanti ed a mettere un tarlo nella testa dei Packers sin dai primi minuti? Se sì, potremmo avere una partita lunga e che si deciderà di nuovo negli ultimi istanti di gara, altrimenti ci sarà subito da pensare al prossimo Championship.

#4 Los Angeles Rams at #2 Tampa Bay Buccaneers (di aza)

Domenica 23 gennaio, ore 21.00

Solo 3 squadre hanno battuto i Bucs quest’anno: la buona notizia è che 2 di queste non ci sono in questi playoff (Saints e Football Team), quella cattiva è che la terza se la troveranno davanti domenica.

E se non bastasse i Tamba Brady Buccaneers anche l’anno scorso persero in regular season lo scontro diretto e se allargassimo il lasso di tempo preso in analisi, noteremmo che dal 2012 queste due squadre si sono incontrate ben 8 volte e per 7 di queste sono stati i Rams a portarsi la vittoria a casa. Insomma i precedenti recenti e meno recenti vanno dalla parte dei losangelini.

Dopo la doppia “cicloturistica” per entrambe le squadre nel wild card weekend, ci aspettiamo una gara molto equilibrata tra due compagini piene zeppe di talento e ben allenate, playoff al loro meglio, dove la differenza tra vittoria e sconfitta sarà veramente misurata in quei centimetri di Tony D’amato-memoria.

Attacco Buccaneers vs Difesa Rams

Sembrerà strano, ma dalla prima partita di playoff i Rams aspettavano risposte soprattutto da Stafford e sono state più che positive. L’ex Lions ha vissuto una stagione particolare, le attese erano molto alte ed è sbagliato dire che non le abbia mantenute, però ha avuto dei passaggi a vuoto che forse non ci aspettavamo.

Pass offense vs Pass defense è un matchup che può davvero far saltare per aria la partita: Los Angeles da questo punto di vista può vantare un’arsenale micidiale, perché a Kupp si è aggiunto Odell Beckham Jr, che ci ha messo davvero poco a trovare il feeling giusto con il nuovo QB ed il nuovo playbook. OBJ ha segnato un TD in 6 delle 9 partite giocate con la nuova maglia (erano stati 7 nelle 29 partite giocate ai Browns) e adesso è davvero complicato per le secondarie altrui.

Lui e Kupp imporranno scelte spesso azzardate ai defensive coordinator avversari, con il rischio peraltro di aprire campo e underneath ad un TE come Higbee che quest’anno ha avuto ben 85 target (a 4 dal suo massimo in carriera). I Bucs poi non brillano di certo nel reparto delle secondarie, dove Winfield Jr. è sicuramente una delle migliori safety della lega, ma il resto tra infortuni e mancate crescite è abbastanza deludente.

Piccola curiosità: Winfield Jr., al secondo anno tra i pro, è ovviamente figlio di Winfield Sr., safety anche lui di ottimo livello nella lega fino a 10 anni fa (soprattutto a Minnesota).

Molto più dura dovrebbe essere la vita del running game per Los Angeles: Akers, recuperato in tempistiche lampo dalla rottura del tendine d’Achille, è sembrato molto pimpante settimana scorsa e con Michel rappresenta un duo di RB insospettabilmente solido, ma avranno contro un front 7 ed in particolar modo un triangolo centrale formato da Vea, David e White che dovrebbe sconsigliare l’uso massiccio di corse tra i tackle.

Attacco Rams vs Difesa Buccaneers

A giudicare dalle stats “canoniche” la difesa dei Rams è una difesa che sta nel mezzo della lega: 15esima per punti concessi (21,9 a partita), 17esima per yard (344,9), 21esima nei terzi down (41,3%). Raramente hanno dominato gli avversari ed anche all’eye test la sensazione si avvicina molto a questi numeri: a volte meglio, altre peggio.

Poi però ci sono i grade di PFF e soprattutto la DVOA secondo la quale in realtà siamo davanti ad una difesa top 5. E allora non sappiamo più a chi credere. Di certo non c’era bisogno di PFF per sapere che Jalen Ramsey e Aaron Donald per quel che riguarda i rispettivi ruoli sono al vertice della lega: top1. Per Donald poi il discorso supera pure i confini del proprio ruolo.

A stagione in corso è arrivato anche Von Miller, che dopo un periodo di ambientamento difficile, è carburato e sfruttando i costanti raddoppi chiamati dal Donald di cui sopra, è riuscito pure a mettere a segno almeno un sack in tutte le ultime 5 partite. Si troveranno contro però la OL che ne ha concessi meno in tutta la NFL: 23. Anche se poi sono stati 4 nel weekend scorso contro Philadelphia, dove c’è stato anche qualche acciacco di troppo (da monitorare anche in ottica divisional).

Il matchup attacco vs difesa in realtà sembra molto speculare: da una parte un attacco con tante armi sul passing game ed un gioco di corsa ad accompagnare, dall’altra una difesa che ha 2 3 4 giocatori di livello (per i Rams da non dimenticare anche Leonard Floyd con i suoi 9,5 sack in stagione), ma che coralmente spesso tende ad andare in sofferenza.

Ed anche Brady, come Stafford, ha avuto dei discreti passaggi a vuoto in stagione, dopo un inizio scintillante.

Conclusioni

Mi aspetto una partita ad alto punteggio, tra i 50 ed i 60 punti segnati, magari decisa dal differenziale turnover. In questo Tampa in stagione molto meglio rispetto ai Rams, soprattutto a causa di qualche intercetto di troppo lanciato da Stafford.

Qua è davvero difficile sbilanciarsi, anche a livello di coaching staff è una lotta ad alto livello ma tendenzialmente pari. Dico Rams perché forse in questo momento della stagione mi fido leggermente più di Stafford che di Brady (eresia? Nonostante poi per il discorso turnover forse dovrebbe essere il contrario) e perché guardando alle difese, quella di Los Angeles mi pare avere più uomini in grado di fare la giocata decisiva.

#3 Buffalo Bills at #2 Kansas City Chiefs (di rowiz)

Lunedì 24 gennaio, ore 0.30

L’ultima partita di questo weekend di playoff ri-propone l’AFC championship dello scorso anno; le due squadre ci arrivano dopo due prestazioni offensive mostruose, rotonde e convincenti, in cui la squadra dello stato di New York è stata, se possibile, ancora più convincente di quella del Missouri, sia per completezza della prestazione (partita “perfetta” con tutti i drive in TD, non contando il kneel down finale) sia per consistenza dell’avversario, quantomeno nel reparto difensivo.

364 giorni fa fu 38-24 per i Chiefs, il rematch di ottobre scorso fu 38-20 Bills. Vediamo chi sarà a farne 38 stavolta…

Attacco Chiefs vs Difesa Bills

La partita di domenica scorsa sembrava aver preso una brutta piega per l’attacco dei Chiefs: il play-by-play recita punt, punt, interception, punt, fumble touchdown. Sembra la ricetta perfetta per galvanizzare gli heavy underdogs, che trascinati dal DPOY candidate piazzano un upset che ha dello storico. Peccato (per gli Steelers) che i successivi sei drive siano stati tutti touchdown: 42 punti in pochi minuti, espressi da un attacco capace di mostrare grandissima varietà e equilibrio.

Mahomes ne ha lanciati 5 di questi, in tutti i modi: da sotto, da sopra, da vicino e da lontano, ai RB e ai TE, e pure agli OL. 30/39, 404 yard, 5 TD; seconda volta alle wild card in cui l’ex Texas Tech lancia 5 TD pass (altro precedente nel 2019, contro Houston ì); il sesto TD è stato lanciato invece da Kelce, che ha condito anche la sua prestazione con 108 yard ricevute e un TD.

Contro questo attacco c’è però la prima difesa della lega, che sabato scorso ha replicato la sua dominanza contro i rivali divisionali dei Patriots. Prestazione se vogliamo ancora più maiuscola di quella dell’attacco Chiefs, perché se da una parte la sfida è stata impari (terzo attacco contro 24esima difesa), dall’altra parte l’attacco dei Patriots viaggiava quantomeno a metà classifica, ed ha ricevuto un trattamento peggiore.

Quindi sia da questo lato del campo che dall’altro, le partite di domenica scorsa non ci hanno dato particolari elementi da poter utilizzare per questa analisi; possiamo però confermare che allo stesso modo non ci sono arrivate neanche grosse perplessità, e se proprio vogliamo cercarle queste sono state sollevate giusto dai primi drive offensivi dei Chiefs, apparsi ingolfati dal gameplan difensivo di Pittsburgh (ma poi hanno trovato presto il carburatorista giusto).

Qualche elemento in più possiamo trovarlo forse nella partita di ottobre scorso, anche se la valutazione va fatta con le pinze: quella versione dei Chiefs era molto diversa dall’attuale. In quell’occasione, Mahomes fu pizzicato un paio di volte dalla difesa Bills, una delle due fu addirittura un raro pick six (il secondo in carriera), e limitato a meno di 300 yard lanciate.

Dovrebbe rientrare Edwards-Helaire, anche se la sua assenza domenica non si è particolarmente avvertita, visto quanto ha fatto bene il carneade McKinnon sia in fase di corsa che fuori dal backfield.

Stats da tenere d’occhio: miglior attacco sui terzi down? Chiefs 52.2%. miglior difesa sui terzi down? Bills 30.8%.

Attacco Bills vs Difesa Chiefs

Mahomes avrà davanti la miglior difesa della lega, Josh Allen no. La difesa dei Chiefs è migliorata rispetto all’inizio dell’anno (e vorremmo ben vedere), ma resta comunque vulnerabile. Se vogliamo riescono a subire molti meno punti (21.4, ottavi) rispetto a quanto suggerirebbero le yard concesse (368.9, sestultimi): la famosa “piegarsi, ma non rompersi”, che però non entusiasma.

Ma sapranno arginare il Josh Allen visto nelle ultime partite? Da quando i Bills hanno deciso di tornare a sfruttare anche le sue gambe nel running game, l’attacco ne ha giovato in maniera esponenziale, perché sono diventati tutti più credibili, anche i RB fino a quel momento abbastanza grigi.

Come al solito, più del solito, i Chiefs dovranno cercare in maniera quasi strutturale di forzare più palle perse possibili: i 18 fumble forzati quest’anno (quarti nella lega) sottintendono una ricerca costante allo strip della palla altrui, ricevitori e running back avversari avvisati (sì, Beasley, ce l’abbiamo con te…).

A parte questo però, veramente l’attacco dei Bills pare abbia le caratteristiche per fare male ai Chiefs: la linea in pass protection è tra le migliori della lega, Allen ha la mobilità anche per estendere i giochi e mandare in tilt delle secondarie ancora alla ricerca di stabilità e punti fermi. Ci vorrà un capolavoro tattico di Spagnuolo per venirne a capo, oltre che una giornata no (come accaduto a volte quest’anno) del QB avversario.

Conclusioni

Parlare di upset qui sarebbe ingeneroso, non c’è una favorita d’obbligo, benché Chiefs abbiano i favori del seed, dei bookmaker (giusto 2 punticini….) e siano la squadra che nelle ultime due stagioni ha rappresentato la AFC al Super Bowl.

Detto questo, Buffalo a tratti quest’anno ha dimostrato di essere la squadra più solida e completa della conference, mentre, di contro, i Chiefs hanno passato più della metà della stagione a commettere errori a cui non eravamo abituati. Anche per questo vediamo Buffalo favorita per continuare la strada vero la finale.

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