Paris-Roubaix 2022 – Preview

Veniamo da una delle più spettacolari edizioni della Roubaix nella storia, un’edizione autunnale corsa nel fango, con i corridori trasfigurati. Ce la meritavamo, dopo averla aspettata per due anni e mezzo, ma ora si torna alla (quasi) normalità. Rispetto al calendario classico, quest’anno la Roubaix arriva con una settimana di ritardo, per lasciare spazio al primo turno delle presidenziali francesi. Conta poco, in fondo, perché in qualunque giorno dell’anno sia prevista, questa rimane la più bella corsa ciclistica del mondo.

Il percorso

Sono 31 i settori di pavé da affrontare in 257 km. I primi 10 sono di solito un assaggio per quello che verrà ma ai -95 c’è già la foresta di Arenberg. Qui non è raro che il gruppo vada in frantumi: se finisci nel gruppo sbagliato per forature, cadute o problemi vari non è detto che sia possibile rientrare. Gli altri settori chiave sono di solito Mons en Pevele (-48) e Carrefour de l’Arbre (-17) prima dell’arrivo, iconico, dentro al velodromo.

Qualche nota storica

– L’ultimo a vincerla per due anni di fila è stato Tom Boonen, tra 2008 e 2009. Da allora abbiamo sempre avuto vincitori diversi.

– Dei 175 corridori che prenderanno il via sono 4 quelli che hanno già vinto la Roubaix: Terpstra (2014), Degenkolb (2015), Van Avermaet (2017) e Gilbert (2019), nel momento in cui scrivo non è ancora chiaro se ci sarà o meno Peter Sagan (vincitore nel 2018). Mentre certa l’assenza dell’ultimo vincitore, il nostro Sonny Colbrelli (a cui mandiamo un abbraccio, seppur virtuale, ndr).

– L’ultimo ad avere una vittoria multipla è Fabian Cancellara, che ne ha vinte 3. Il record di vittorie è detenuto da Tom Boonen e Roger de Vlaeminck con 4.

I favoriti

Mathieu Van der Peol (Alpecin) – all’Amstel è parso un po’ in difficoltà quando i corridori più leggeri hanno aperto il gas sui muri tosti. Qui di muri non ce ne sono, anzi ci sono tante pietre sconnesse dove la sua potenza e il suo bike handling possono fare la differenza. L’anno scorso al debutto peccò di presunzione (o di eccessivo coraggio), tirando troppo negli ultimi 50 km e poi venendo battuto in volata. Non penso ripeta lo stesso errore.

Mads Pedersen (Trek) – ha corso 4 Roubaix in carriera: 95º, 71º, 51º e DNF, ma non ha mai avuto questa gamba in primavera. Alla Sarthe settimana scorsa gli altri andavano in bici, lui volava. Ha il motore per restare con Van der Poel quando la corsa diventa dura ed è uno dei pochi che può batterlo in volata.

Pronti a vincere

Kasper Asgreen (Quickstep) – inutile girarci attorno, è stato un anno terribile per la QuickStep nelle classiche. Asgreen si è difeso, ma finora è mancato l’acuto. Resta comunque uno che ama le grandi distanze e sulla carta il profilo della Roubaix è perfetto per le sue caratteristiche.

Stefan Küng (Groupama) – terzo ad Harelbeke, sesto alla Dwars, quinto al Fiandre, ottavo all’Amstel: mai visto a questo livello e con questa continuità. Anche la squadra sembra aver fatto un salto di qualità notevole in termini di profondità e lettura delle corse. Il suo principale problema è che deve arrivare da solo per vincere.

Wout Van Aert (Jumbo) – due settimane fa era tutto apparecchiato per una primavera dominata dal campione belga. Poi il COVID gli ha tolto Fiandre e Amstel. Ritorna per la Roubaix con un punto di domanda gigantesco sulla condizione, ma è pur sempre Wout Van Aert.

Quelchepassa outsider

Yves Lampaert (Quickstep) – invisibile per tutta la stagione sulle pietre, ma ha grande feeling con questa corsa. Occhio perché anche nelle stagioni in cui non andava particolarmente forte sui berg qui si è sempre esaltato (tre top10 e un podio). E sicuramente non gli dispiace partire senza i favori del pronostico.

Christophe Laporte (Jumbo) – vista la forma imperfetta di Van Aert questa è la sua grande occasione nella corsa che più ama. Sesto l’anno scorso dove dette grande prova di destrezza nel fango. Al Fiandre una caduta gli ha tolto ogni possibilità di giocarsela fino in fondo ma è andato comunque forte.

Florian Vermeersch (Team) – 1,93 m per 85 kg, motore spaziale, grande bike handling. Sembra progettato per vincere una Roubaix e l’anno scorso in effetti ci è andato molto vicino. Sfortunato in molte classiche su pietra quest’anno, ma la condizione è in crescita.

Ben Turner (Ineos) all’esordio in questa corsa, ma i bimbi della Ineos stanno andando talmente forte che devo citarne almeno uno. Motore 5 stelle lusso, fisicamente un armadio e non ha paura di aprire il gas da molto lontano.

Gli Italiani?

L’anno scorso pensavamo di averla già vinta (con Moscon), poi pensavamo di averla persa e alla fine Sonny Colbrelli ci ha regalato una gioia che aspettavamo da più di 20 anni (Tafi nel 1999). Non partiamo con le stesse ambizioni nel 2022 ma sognare alla Roubaix è lecito.

Filippo Ganna (Ineos) – Pippo la sogna da tanti anni, questa corsa. Almeno da quel maggio del 2016 in cui vinse la Parigi – Roubaix Espoirs, riservata agli u23. Non c’è una classica più adatta alle sue caratteristiche, anche se finora in carriera non è mai riuscito a finirla. Il livello espresso quest’anno fa ben sperare.

Matteo Trentin (UAE) – a febbraio volava, poi la caduta e la commozione cerebrale alla Parigi – Nizza gli hanno tolto qualche giorno di troppo nella preparazione. La condizione sembra però in crescita e lui dovrebbe avere un po’ di credito con la fortuna.

Luca Mozzato (Team) – probabilmente non quest’anno, ma in prospettiva mi sembra un corridore molto adatto alla Roubaix. Nel 2021, all’esordio, chiuse 20esimo dopo essere stato in fuga tutto il giorno.

Albo d’oro recente

2021 | Sonny Colbrelli
2020 | non disputata
2019 | Philippe Gilbert
2018 | Peter Sagan
2017 | Greg Van Avermaet
2016 | Mathew Hayman
2015 | John Degenkolb
2014 | Niki Terpstra
2013 | Fabian Cancellara
2012 | Tom Boonen

Twitter

L’account Twitter ufficiale della corsa è @Paris_Roubaix, mentre per i commenti live potete usare l’hashtag #ParisRoubaix. Aggiornamenti in tempo reale su questa lista. A noi, come ormai sapete, ci trovate anche su @53x11Podcast sia per sagaci commenti e discussioni live, sia per ascoltare il nostro podcast: saremo live su twitch sabato mattina, attorno alle 11,30 per una preview da ascoltare!

Starting list

Da FirstCycling

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