Taggato: Alejandro Valverde

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Liège – Bastogne – Liège 2015

Quarta monumento dell’anno e ultima chance sulle Ardenne, la Liegi ha da sempre un ruolo particolare nel panorama ciclistico internazionale, perché più di ogni altra gara di un giorno sembra fatta apposta per i corridori da grandi giri. Ci può andare chi è quasi al picco di forma in vista del Giro, ma anche chi è pronto a staccare la spina per un mesetto prima di cominciare la preparazione per il Tour. E poi quel percorso: duro, vallonato, ma che non esclude gli specialisti delle classiche come spesso fa il Giro di Lombardia. Sono 250 km di colli su strade complicate. Servono...

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Il mondiale di Cassani e dei suoi soldati

Inutile fare tanti giri di parole, noi questo tipo di corridore non ce l’abbiamo: il corridore che vince le grandi classiche non c’è, né che siano movimentate, né che siano da volatone finale, né che sia una via di mezzo come ha dimostrato di essere il circuito di Ponferrada. Poi certo Visconti è buono, De Marchi ha passato il 2014 all’attacco, ma davanti al gotha del ciclismo per la gara secca, quando la gran parte dei migliori (Sagan escluso…) si presenta al 100%, loro, i nostri, o sono al 150% o hanno poche chance. È più facile trovare la fuga...

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L’uomo con la pistola

Al giro del Delfinato s’erano lasciati entrambi con la sensazione di incompiuti, un po’ come quando due ci si prende a botte ma si sa che non s’è finito di darsele. Peraltro entrambi avevano perso: Talansky, nell’ultima tappa, aveva sorpreso Contador e Froome era naufragato, a sottolineare una condizione, giustamente, ancora non perfetta, in attesa di raggiungere le prestazioni massime nelle tre settimane francesi. In realtà poi il loro Tour durò 5 giorni per uno, 10 per l’altro, con cadute, fratture, ritiri e oscurato da un Nibali dominatore sin dalle prime tappe.

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10 tappe: cosa abbiamo perso e cosa ci resta.

Abbiamo vissuto 10 tappe senza respiro, anche le 4 volate non sono state mai banali. Al primo giorno di riposo arriviamo con un Tour stravolto, totalmente diverso da quello che ci aspettavamo: alla quinta tappa si è ritirato Froome, oggi è stata la volta di Contador. I due superfavoriti di questo grande giro, probabilmente i più forti al momento nelle corse di 3 settimane, sono a casa ed è un duro colpo per l’interesse generale della corsa. Il vero dominatore di questo prima metà di corsa è senza ombra di dubbio Vincenzo Nibali: primo nella mini-Liegi, terzo (dietro a Boom...

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L’antipasto

Kwiatkowski, Sagan, Valverde, Cunego, Kreuziger, Cancellara, Evans è l’ordine di arrivo della “Strade Bianche”, una gara arrivata all’ottava edizione, che, ovviamente, non può essere una grande classica in termini storici, ma che ha tutto per esserlo in termini qualitativi del percorso e appunto dei partecipanti. L’arrivo in piazza del campo oggi sembrava una passerella, dopo la rampa finale e dopo una decina di tratti sterrati che hanno fatto selezione quasi senza il bisogno di scossoni, come fosse una Roubaix: i campioni sono sfilati uno ad uno, selezionati dalla polvere e da un percorso d’altri tempi.

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Il Tour 2013 in pillole – Frullate, ventaglioni e però Peraud…

Fughiamo subito le ironie, fin troppo facili quando si parla di ciclismo: non quelle pillole. Froome e le sue frullate, o per meglio dire le sue froollate? Froomate? Vabbè ci siamo capiti, sono la novità, sicuramente preparata con un allenamento specifico dietro, gli allunghi 40″ e 20 di recupero sono diventati famosi per chi ha seguito il Tour su Eurosport. Io resto abbastanza dubbioso sulla reale efficacia sul lungo periodo, sul Ventoux e sui Pirenei ha avuto ragione lui, sulle salite alpine nella terza settimana è stato molto meno brillante: quella cadenza pazzesca prima o poi ti resta sulle gambe.

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Finalmente, Danny Boy

“Finally, the last thing I’ll say to the people who don’t believe in cycling, the cynics and the sceptics: I’m sorry for you. I’m sorry that you can’t dream big. I’m sorry you don’t believe in miracles. But this is one hell of a race. This is a great sporting event and you should stand around and believe it. You should believe in these athletes, and you should believe in these people. I’ll be a fan of the Tour de France for as long as I live. And there are no secrets — this is a hard sporting event and...

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Appunti sulle Classiche – e ora le Ardenne

Non c’è tempo nemmeno per ripulirsi dalla polvere del Pavè, che subito bisogna cominciare a sudare sulle pendenze della tripletta delle Ardenne: Amstel Gold Race, Flèche Wallone e Liège-Bastogne-Liège. Corse da un giorno con dislivelli complessivi paragonabili a tapponi dei Grand Tour. Spettacolo assicurato e sorprese all’ordine del giorno. Veniamo subito ad alcuni dei probabili protagonisti delle prossime settimane, divisi in Italiani, All Stars ed Outsiders.