Road to Rio 2016 – Pentathlon moderno

Sono sempre stato affascinato dalle competizioni multiple, in contro tendenza rispetto a un mondo (sportivo e non) che va sempre più verso la specializzazione e la settorizzazione delle proprie capacità e conoscenze. Il Pentathlon moderno tra le discipline di cui sentiamo meno parlare fuori dal contesto olimpico è forse la più olimpica di tutti, non a caso è l’unica delle 30 che è stata ideata proprio per essere inserita direttamente alle Olimpiadi e deve la sua nascita proprio ad una idea di Pierre De Coubertin, il padre delle olimpiadi moderne: fino alla fondazione della UIPM (Unione Internazionale Pentathlon Moderno) avvenuta nel 1948, era il CIO stesso a farne da federazione.

L’intento di De Coubertin era quello di richiamare in qualche modo il Pentathlon antico, nato durante l’antica Grecia grazie all’intraprendenza spartana e alla loro “passione” per la guerra: all’epoca per essere un buon soldato bisognava eccellere in salto in lungo, lancio del giavellotto, lancio del disco, corsa e lotta, agli inizi del 20esimo secolo le capacità belliche si misuravano su tiro a segno, nuoto, scherma, equitazione e corsa. E furono proprio queste cinque discipline che De Coubertin decise di inserire all’interno del Pentathlon moderno, uno sport in grado di tenere allenati i soldati e al tempo stesso impegnarli in una competizione che fosse lontana dalle crudeltà belliche.

Inizialmente la gara era spalmata su 5 giornate che sono via via diminuite fino a diventare una competizione che si può svolgere nell’arco di una intera giornata (questo da Atlanta 1996, a Rio sarà divisa in due giorni) e che, dopo Pechino 2008, ha deciso di unificare la gara di tiro a segno con quella di corsa (in una sorta di biathlon estivo). Come già accennato pur essendo nata esclusivamente per le olimpiadi, dal 1949, in tutti gli anni non olimpici fino al 1980 e da lì annualmente, si tiene anche il mondiale, che dal 1979 prevede anche la gara femminile (per avere l’introduzione del Pentathlon moderno femminile alle olimpiadi bisognerà aspettare sino a Sidney 2000).

Le regole

Detto dei cambiamenti organizzativi sui quali magari torneremo poi, parliamo del Pentathlon per come sarà disputato alle Olimpiadi di Rio. L’ordine delle gare è il seguente: scherma, nuoto, equitazione e combinata (corsa e tiro a segno).

La scherma: l’arma utilizzata è la spada e le sue regole (per le quali rimandiamo al pezzo uscito nei giorni scorsi: Road to Rio 2016 – Scherma), ogni assalto dura massimo 1 minuto, lo vince chi mette a segno la prima stoccata, nel caso in cui nessuno dei due contendenti ci riesca entrambi hanno assalto perso. Grazie alla rapidità del singolo duello, si possono fare più assalti possibili, infatti tutti i concorrenti dovranno scontrarsi tra di loro in una sorta di girone all’italiana di sola andata (round robin). Prendendo i 36 partecipanti della gara olimpica, significa che ognuno di essi farà 35 assalti, vincendone 25 si ricevono 250 punti, per ogni duello vinto in più (o in meno) vengono aggiunti (o tolti) 6 punti per un massimo teorico di 310 punti ed un minimo di 100.

Il nuoto: è una gara sui 200 metri. Lo stile non è specificato, si può utilizzare quello che si vuole, ovviamente tutti utilizzano quello più veloce, ovvero lo stile libero (o crawl). I concorrenti vengono divisi in batterie accorpando tra loro quelli con personali stagionali simili. Anche qui il tempo viene trasformato in punteggio, si parte da 2’30” per avere 250 punti. Ogni 33 centesimo in meno (o in più) viene aggiunto (o tolto) 1 punto. In questo caso non ha senso di parlare di minimo o massimo prestabilito, però grazie ai dati riportati dal sito ufficiale della UIPM, possiamo dire che i record mondiali maschili e femminili in competizione di Pentathlon per la gara del nuoto (a vasca lunga 50 metri) sono rispettivamente 1’53″08 di Logan Storie (USA) equivalente a 361 punti di luglio 2015 e 2’06″59 di Elodie Clouvel (FRA) equivalente a 321 punti (solo per la cronaca e per avere un paragone diretto i rispettivi mondiali per atleti specializzati nel nuoto sono 1’42″00 per i maschi e 1’52″98 per le femmine, della nostra Federica Pellegrini)

L’equitazione: il cavallo viene abbinato per sorteggio e l’atleta ha a disposizione solo 20 minuti e un massimo di 5 salti per prendere confidenza con l’animale. La gara si svolge su un percorso che può variare tra i 350 metri e i 400 e comprende 12 ostacoli e 15 salti (sono incluse una gabbia ed una doppia gabbia). Il tempo limite per definire un percorso netto viene fissato in base alla lunghezza esatta del percorso e si aggira attorno al minuto. Per avere un percorso netto quindi bisognerà concludere senza sbagliare alcun salto entro quel tempo, in questo caso si prendono 300 punti. Per ogni secondo in più impiegato si perderà 1 punto. Penalizzazioni saranno aggiunte anche in caso di errori nei salti: 4 punti per ogni ostacolo abbattuto, 8 per ogni rifiuto (in caso di doppio rifiuto l’ostacolo sarà bypassato). In caso in cui non si termini entro il doppio del tempo previsto o nel caso in cui si cada due volte, la prova viene interrotta e l’atleta viene penalizzato di 25 punti per ogni ostacolo che restava nel percorso non completato.

Combinato (corsa più tiro a segno): per rendere ancora più comprensibile l’assegnazione della vittoria, l’ultima gara parte a scaglioni modificando il vantaggio in punti in vantaggio in secondi. Chi concluderà l’ultima prova al primo posto sarà quindi il vincitore di tutta la “penta-gara”. La prova combinata prevede, dopo un breve tratto che porta al bersaglio, 50″ per colpire 5 bersagli, senza limite di colpi. Una volta colpiti i 5 bersagli (o in caso di insuccesso una volta terminati i 50″) l’atleta può ripartire con la corsa e percorrere 800 metri fino al bersaglio successivo il tutto ripetuto 4 volte con un totale di 4 serie da 5 bersagli da colpire e 3200 metri da correre, corsa con la quale si conclude la prova.

I vari punteggi e lunghezze delle gare, in particolar modo i tempi sui bersagli nel combinato, sono sempre in costante sviluppo ed aggiornamento (da qui la possibilità che io possa aver scritto delle imprecisioni, chiedo anticipatamente scusa, ndr). L’obiettivo è sia di trovare un equilibrio tra tutte e cinque le specialità, sia, soprattutto, quello di rendere questo sport il più televisivo possibile, attirare sponsor e allontanare la possibilità di uscire dalle competizioni olimpiche. Sarebbe un vero peccato per una disciplina, l’unica, che proprio grazie alle Olimpiadi è nata.

Dove e quando si gareggia

A Rio saranno presenti le gare “singole” sia per i maschi che per le femmine (nessuna competizione a squadre).

Come accennato, con una decisione quasi dell’ultima ora, la competizione olimpica sarà divisa in due giornate: sia uomini e che donne inizieranno le loro fatiche il 18 agosto con la scherma. Il giorno successivo si terranno le restanti prove femminile con l’assegnazione delle medaglie. Il 20 agosto stessa cosa per i maschi.

Essendo un misto di discipline le location varieranno a secondo della singola gara da disputare. L’ultima prova, la combinata, si terrà al Deodoro Stadium, nato come campo da polo e adattato durante le olimpiadi per il rugby, per le gare equestri e appunto per la chiusura del pentathlon moderno.

Ricostruzione digitale di quello che sarà il Deodoro Stadium (da www.rio2016olympicswiki.com)

Ricostruzione digitale di quello che sarà il Deodoro Stadium (da www.rio2016olympicswiki.com)

Come ci si qualifica?

Le competizioni prevedono 36 atleti e 36 atlete. Ogni nazione può mandare al massimo due uomini e due donne. I pass olimpici sono stati così distribuiti: 1 al campione della World Cup del 2015 (una sorta di campionato a più tappe che si tiene annualmente dal 1999); 20 pass ottenuti nei campionati continentali tenutesi nell’anno solare 2015, così ripartiti: 1 Africa, 5 Asia, 1 Oceania, 5 Americhe, 8 Europa. Nel caso in cui il campione della World Cup ottenga il passa anche nei campionati continentali il suo pass viene assegnato al primo atleta non qualificato nel rispettivo campionato continentale; i primi 3 del mondiale del 2015 (a scalare se già qualificati) ed i primi 3 del mondiale 2016 al primo giugno (o ai primi tre del ranking mondiale al primo giugno 2016); 6 pass ai primi 6 atleti del ranking mondiale (al primo giugno 2016) già non qualificati tramite condizioni sopra elencate; 1 pass al paese ospitante, se non già qualificato; 2 pass per invito dalla Commissione Tripartita. Questo chiaramente per gli uomini da copiare poi per le donne.

E gli azzurri?

Team al completo per la nostra spedizione a Rio: 2 uomini (Riccardo De Luca e Pier Paolo Petroni) e 2 donne (Claudia Cesarini e Alice Sotero), tutti di buonissimo livello e in alcuni casi anche con la consapevolezza di essere stati già tra i migliori del mondo negli ultimi anni. Un peccato che non ci sia più la competizione a squadre dove potevamo veramente ben figurare. La Cesarini quest’anno ha vinto proprio la tappa di coppa del Mondo disputatasi a Rio, interrompendo un digiuno femminile che durava da 10 anni (l’ultima a riuscirci fu Claudia Corsini che fu anche campionessa del mondo nel 2005). La Sotero è campionessa italiana in carica e si è qualificata per Rio grazie al nono posto ai campionati Europei dell’anno scorso. De Luca ha concluso il 2015 vincendo la tappa finale della World Cup, battendo tra gli altri anche il campione mondiale in carica, l’ucraino Tymoshchenko. Arriva di rincorsa invece Petroni, ultimo a qualificarsi per l’olimpiadi grazie alla tappa di fine di fine maggio della Coppa del Mondo che gli ha permesso di scalare a sufficienza i ranking mondiali. Per lui sarà la prima olimpiade.

Un po’ di storia

Come detto il Pentathlon moderno per cercare di restare al passo dei tempi e non venire estromesso dalle Olimpiadi è in continua evoluzione. Per una visione più approfondita del problema si consiglia la lettura di questo documento. La storia olimpica è comunque piena di aneddoti legati a questo sport che sino a metà anni ’50 era dominato da soldati veri e propri: il primo vincitore di provenienza “civile” è stato Lars Hall ad Helsinki 1952 e poi anche nell’edizione successiva.

Alla prima edizione olimpica di questa disciplina, avvenuta nel 1912, partecipò anche il Generale statunitense Patton, diventato poi famoso attraverso le due guerre mondiali, classificandosi quinto dietro a quattro svedesi (dominanti come vedremo poi nella prima metà del 1900).

Piccola curiosità relativa all’edizione di Los Angeles 1984: per combattere il doping gli organizzatori misero una vicina all’altra le prove di tiro a segno e corsa, prima divise su giorni diversi. L’intento era scoraggiare l’assunzione di “tranquillanti” in grado di facilitare la presa di mira nel tiro, nessuno avrebbe poi voluto presentarsi alla gara di corsa mezzo addormentato.

A proposito di tiro a segno, sino a Barcellona 1992 si utilizzava la pistola a fuoco, poi sostituita con quella ad aria compressa e l’edizione spagnola è stata anche l’ultima ad avere la competizione sia maschile che a squadre (introdotta nel 1952), dominata per lo più da Ungheria e Russia e che ha visto vincere un’oro anche all’Italia nel 1984.

Un po’ di numeri

Fino al 1932, in 5 edizioni, sono state assegnate 15 medaglie (si disputava solo la competizione maschile), tutte a parte due bronzi (nel 1928 e nel 1932) sono andate ad atleti svedesi. La Svezia ha dominato questa disciplina nei suoi primi anni, peraltro con sempre (o quasi) atleti diversi. Dal 1980 in poi però sono arrivate solo due medaglie (bronzo a squadre Mosca 1980, argento maschile a Los Angeles 1984) delle 21 totali conquistate. Nel mentre sono emerse altre due nazioni: l’Ungheria che con 9 ori e 22 medaglie totali ha rispettivamente raggiunto e superato la Svezia e l’Unione Sovietica che prima di sciogliersi ha vinto 15 medaglie (equamente distribuite tra i vari gradini del podio). Nella storia recente si registra un dominio proprio delle ex repubbliche sovietiche: Russia, Lituania, Kazakhistan e Bielorussia. Anche se il campione uscente è il ceco David Svoboda.

Molto più recente l’edizione olimpica femminile dove la Gran Bretagna ha vinto ben 5 medaglie su 12 disponibili (ma soltanto una d’oro).

Penta-Tri-Colore Moderno

Olimpicamente parlando il Pentathlon moderno italiano è circostanziato alle edizioni degli anni ’80: Daniele Masala (oro individuale a Los Angeles ’84) e Carlo Massullo (bronzo a Los Angeles ’84 e argento a Seul ’88) hanno cooperato poi anche per l’oro a squadre dell’84 e l’argento dell’88, con Massullo protagonista anche nel bronzo a squadre a Barcellona 1992. Il loro bottino aumenta ulteriormente se consideriamo pure i successi mondiali (6 medaglie iridate per Masala, 4 per Masulo). Complessivamente oltre alle 6 già citate, l’Italia ha vinto 7 medaglie olimpiche (va aggiunto il bronzo del 1936 di Silvano Abba), piazzandosi come numero totale di medaglie olimpiche dietro soltanto a Svezia, Russia, Ungheria e USA.

Ma al di là dei successi olimpici il movimento italiano del Pentathlon moderno pare in buona salute, ne è prova il fatto che nelle competizioni mondiali, dove ancora c’è la prova a squadre, sovente si è finiti sul podio. Con Nicola Benedetti che compare anche tra le migliori prestazioni di sempre per la corsa. Per avere maggiori informazioni consigliamo la pagina facebook e il sito della federazione italiana.

Altro sintomo abbastanza chiaro della salute del movimento sono gli ottimi risultati che si stanno conseguendo nel mondiale giovanile in corso in questi giorni, dove in particolar modo le ragazze hanno spopolato sia nella gara a squadre sia nella individuale con Aurora Tognetti vincitrice del titolo mondiale: per lei, che deve ancora compiere 18 anni, Tokyo 2020 è l’obiettivo.

I pronostici dell’ignorante

Premetto che escluse le olimpiadi (dove il finale della combinata è sempre una figata, passatemi il termine) non ho mai visto una gara di pentathlon moderno, non ho quindi alcun titolo per lanciarmi in pronostici, ma mi sono divertito talmente tanto nel buttare giù queste righe, nell’informarmi e nel leggere le interviste dei nostri connazionali che mi pare un peccato, al di là dei ranking che riporto qui sotto, che nessuno di loro riesca a vincere una medaglia, quindi azzardo una interruzione del digiuno olimpico che dura da Barcellona 1992 che poi è Seul ’88 se consideriamo solo le competizioni “singole”, anzi dirò di più rischiamo di vincere la prima medaglia del Pentathlon moderno femminile…

Ranking mondiale maschile (da www.pentathlon.org)

Ranking mondiale maschile (da www.pentathlon.org)

Ranking mondiale femminile (da www.pentathlon.org)

Ranking mondiale femminile (da www.pentathlon.org)

LE ALTRE DISCIPLINE

azazelli

Da giovane registravo su VHS tutte le finali di atletica, mondiali ed olimpiadi, poi m'hanno cancellato il record di Donovan Bailey con Beautiful e mi sono dato al download. Vivo di sport, cerco di scriverne.

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23 risposte

  1. Emanuele ciavattini ha detto:

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